sabato 10 dicembre 2011
Tibetani in piazza a Ginevra
lunedì 28 novembre 2011
Quattro paesi uniti per il clima
I quattro paesi si sono incontrati al ''Climate Summit for a Living Himalayas'' di Thimphu (Bhutan) per discutere insieme importanti questioni come sicurezza alimentare e risorse idriche. Per India, Bangladesh, Nepal e Bhutan risulta infatti fondamentale per l'irrigazione e il sostentamento alimentare, l'apporto di acqua dato dalla fusione dei ghiacciai himalayani.
Per cercare di arginare il problema, hanno sottoscritto un piano di cooperazione regionale su più punti: sicurezza energetica, tecnologie alternative, protezione dei sistemi naturali di acqua dolce, sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza, protezione della biodiversità.
lunedì 21 novembre 2011
Lobsang Sangay in visita a Berna
giovedì 10 novembre 2011
Tragedia in Nepal, 18 morti
mercoledì 9 novembre 2011
"Dalai Lama tornerà in Tibet"
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/tibet-tibet-dalai-lama-9705
lunedì 7 novembre 2011
Dalai Lama punta il dito contro "il genocidio culturale"
"C'è una sorta di genocidio culturale che avviene" sul Tetto del mondo, ha detto in una conferenza stampa a Tokyo, "Nel corso degli ultimi dieci, quindici anni ci sono stati dirigenti cinesi molto decisi... È per questo che vedete accadere questo genere di tragici incidenti", ha concluso.
martedì 1 novembre 2011
Inaugurato il primo traforo dell'Himalaya
I lavori di costruzione del tunnel sono iniziati nel 2005 e sono costati 3,9 miliardi di rupie. Secondo quanto riferisce il quotidiano The Times of India, l’intera tratta ferroviaria è stata realizzata con materiale altamente sicuro, testato al pericolo di incendio e resistente all’acqua, non un dettaglio visto il clima himalayano. Il traforo è lungo 10,96 chilometri ed in grado di collegare in circa 6 minuti la città di Banihal, a sud delle montagne, con la città di Qazigund, a nord, e di conseguenza di unire maggiormente la regione di Jammu con quella del Kashmir.
Il tunnel attraversa la Pir Panjal, la catena nell’Himalaya indiano le cui vette superano anche i 4000 metri di quota. La nuova tratta si collegherà con la rete ferroviaria nazionale e in teoria nel 2017 metterà in collegamento il capoluogo invernale di Jammu con quello estivo di Srinagar e anche oltre fino alla città di Baramulla per un totale di 345 chilometri.
giovedì 27 ottobre 2011
Tibet: bomba esplode vicino a palazzo governativo
mercoledì 26 ottobre 2011
Tibet, un altro monaco si dà fuoco
Dawa Tsering, 31 anni, si è immolato dandosi fuoco durante una funzione presso il monastero di Kardze, invocando il ritorno del Dalai Lama e l'indipendenza del Tibet. Soccorso immediatamente dai presenti che hanno cercato di estinguere le fiamme, il monaco è stato portato in ospedale.
Secondo quanto riferito da un altro monaco del monastero, sembra che Dawa abbia rifiutato i trattamenti medici, chiedendo di essere lasciato morire. Dalle informazioni disponibili pare che avesse gravi bruciature sulla testa e sul collo.
Finora sono dieci, dall'inizio dell'anno, i monaci tibetani, soprattutto, che si sono immolati per la causa dell'indipendenza. Cinque sono morti. L'ultimo caso si era verificato la scorsa settimana, quando una monaca si era data fuoco ed era morta nella prefettura di Ngaba (Aba per i cinesi).
sabato 22 ottobre 2011
Tibet, ghiacciai in pericolo
mercoledì 19 ottobre 2011
martedì 18 ottobre 2011
Pannella chiede asilo politico alla Mongolia
Leggi l'articolo:
http://www.corriere.it/politica/11_ottobre_17/pannella-mongolia-arachi_7f0bc680-f8e4-11e0-a70e-53be2c0ab142.shtml
Tibet libero! Monaca si dà fuoco
La monaca si è immolata nei pressi del suo monastero nella provincia sudoccidentale del Sichuan. In un comunicato del monastero in esilio di Kirti (la cui sede principale a Ngaba è da mesi sotto assedio della polizia cinese e che è stato teatro della maggior parte delle otto precedenti immolazioni di tibetani), si dice che la donna, avviluppata nelle fiamme, ha marciato per strada cantando e urlando slogan anticinesi e in favore del Tibet libero e del ritorno del Dalai Lama, prima di morire
Sempre nella stessa zona i poliziotti hanno sparato contro una manifestazione pacifica ferendo due persone.
lunedì 17 ottobre 2011
L'Himalaya in mostra a Londra
http://viaggi.repubblica.it/multimedia/himalaya-ieri-e-oggi-grande-mostra-fotografica-a-londra/30759167/12/1
sabato 15 ottobre 2011
Incidente in Nepal: 43 morti
giovedì 13 ottobre 2011
Nozze da favola nel piccolo Bhutan
Vedi anche:
http://www.corriere.it/esteri/11_ottobre_13/bhutan-nozze-festa_8e1c2bf4-f562-11e0-9479-439a0eb41067.shtml
http://tv.repubblica.it/mondo/bhutan-il-re-sposa-la-studentessa-la-cerimonia/78134/76524?ref=HREV-4
mercoledì 12 ottobre 2011
Trenta metri di seta per descrivere la Mongolia
L'importante reperto, un lungo rotolo, e' stato rinvenuto e acquistato nel 2002 in Giappone -dove era giunto negli anni Venti del Novecento- da una societa' d'aste di Pechino e ora e' di proprieta' di un privato cinese.
Risale all'epoca Ming (sarebbe stata realizzato tra il 1524 e il 1539) e raffigura luoghi e soggetti rinomati delle Vie della Seta, un territorio vastissimo che dal lembo più occidentale della provincia cinese del Gansu (Cina nord occidentale) arriva fino al Mar Rosso. Anzi, secondo l'esperto della universita' di Pechino che l'ha studiata, in origine doveva misurare almeno 40 metri, descrivendo pure le terre che dalla Mecca arrivavano all'odierna Istambul.
Realizzata con inchiostro e colori su seta, la Mappa e' ricca di 211 toponimi cinesi, molti dei quali traslitterati dal mongolo, dall'uiguro, dal persiano, arabo, armeno, greco..persino la Mecca (Tianfang) e' presentata come una nobilissima citta' della Cina.
Tibet: morto per la propria patria
Il giovane monaco, a seguito delle ferite riportate, è morto il giorno dopo in ospedale, ma la circostanza non è stata confermata dalle autorità cinesi che ancora ieri dicevano che i due erano in ospedale e non in condizioni gravi.
mercoledì 28 settembre 2011
USA: "rispettate i diritti del Tibet"; Cina si oppone
Ieri gli Stati Uniti avevano chiesto a Pechino di rispettare i diritti dei tibetani dopo che lunedì due monaci tibetani (vedi articoli sotto, nda) sotto assedio della polizia cinese hanno protestato per l'occupazione cinese cospargendosi di benzina e dandosi fuoco.
lunedì 26 settembre 2011
Tibet: monaci si dànno fuoco per protesa
Il mese scorso, tre monaci di Kirti sono stati condannati a pesanti pene detentive perché accusati di aver "aiutato" il loro confratello a suicidarsi. Nel 2008 decine di monaci di Kirti parteciparono alla rivolta anticinese che scoppiò in diverse aree a popolazione tibetana della Cina nella quale, secondo fonti tibetane, avrebbero perso la vita circa 200 persone.
Successore Dalai Lama: la Cina straparla
Incidente aereo in Nepal: 19 morti
venerdì 23 settembre 2011
Ulan Baatar, ring per lottatori
"La tradizione della lotta mongola risale al periodo degli Xiongnu (gli antenati degli Unni), molto prima dell'avvento di Gengis Khan", ha spiegato Reegjibuu Nyamadorj, il presidente della
Fondazione nazionale per la lotta mongola. Il conquistatore mongolo morì nel 1227.
Dalai Lama: la mia reincarnazione, un affare personale
Il Premio Nobel per la pace ha parlato dalla sua residenza di Dharamsala, nel nord dell'India, dove è in corso un'importante conferenza delle quattro correnti tibetane. Riferendosi ai tentativi della Cina di "approvare" le reincarnazioni delle massime cariche spirituali tibetane, ha precisato che "l'istituzione del Dalai Lama è vecchia di secoli. È mio diritto seguirla o non seguirla".
Il 76 enne Tenzin Gyatso, lo ricordiamo, è stato riconosciuto quando era ancora un bambino come 14esimo Dalai Lama. La conferenza organizzata dal governo tibetano in esilio, è dedicata tra l'altro a discutere della sua successione, la cui modalità non è ancora stata decisa. "Non c'è alcuna fretta - ha aggiunto- sono ancora in salute e ce ne occuperemo quando avrò 80 o
90 anni".
domenica 18 settembre 2011
7 morti in Nepal per frana
Almeno 7 morti in Nepal e Sikkim per il terremoto
indiano settentrionale del Sikkim e i vicini Nepal e Bhutan. Lo hanno reso noto le Protezioni civili nepalese ed indiana. La prima scossa, con epicentro a 64 chilometri dalla citta'indiana di Gangtok, nel Sikkim, e' stata seguita da due repliche^all'incirca nella stessa zona di 4,8 e 4,6 gradi Richter. Il terremoto e' stato avvertito nettamente in una vasta regione dell'India settentrionale, compresa la capitale del West Bengala, Kolkata, e parzialmente a New Delhi. Il governo indiano ha convocato una riunione di emergenza della Authority che supervisiona i disastri, assicurando ogni possibile aiuto alle autorita' del Sikkim, dove molte strade sono bloccate da frane e le comunicazioni telefoniche sono interrotte. Intanto da Kathmandu arrivano notizie di crolli parziali di vecchie strutture e di cinque vittime (tre nella valle della capitale e due a Dharan). Infine i media indiani riferiscno che sono almeno cinque le vittime del sisma nel Sikkim.
Terremoto in Sikkim
sito dell'istituto geosismico statunitense (Usgs). Non si hanno al momento notizie di danni o feriti. L'epicentro, riferisce l'Istituto, è stato localizzato a 64 chilometri a nordovest di Gangtok, nello stato del Sikkim e ad una
profondità di 10 chilometri. Lo stato del Sikkim, uno dei più piccoli dell'India, al confine con il Nepal, ha una popolazione di più di 550mila abitanti. È conosciuto per i bellissimi panorami sulle montagne dell'Himalaya.
martedì 13 settembre 2011
Himalaya: convegno sulle montagne
Alla conferenza ha partecipato il comitato EvK2Cnr, associazione che da più di vent'anni è presente in Himalaya con attività di ricerca scientifica. La dichiarazione di Kathmandu diventerà la base di discussioni per i prossimi appuntamenti internazionali sullo sviluppo sostenibile fino alla Conferenza RIO+20 che si terrà nel giugno 2012.
Le conclusioni della conferenza saranno presentate all'incontro del 10-12 ottobre della World Mountain Conference di Lucerna e poi in occasione del Cop 17 a Durban, in Sudafrica.
lunedì 5 settembre 2011
Governo nepalese: posti chiave a maoisti
venerdì 2 settembre 2011
Nepal: i maoisti consegnano le armi
La decisione, che ha creato non pochi malumori fra gli esponenti più radicali (Mohan Baidya) dell'Ucpn-M, è stata accolta con favore dagli esponenti degli altri partiti e dall'ambasciata statunitense a Kathmandu.
giovedì 1 settembre 2011
Tibet: il rinoceronte lanoso riscrive la storia?

Finora si pensava che i 'megaerbivori' del Pleistocene si fossero evoluti gradualmente, in Nord America ed Eurasia, e adattati al gelo dell'Era Glaciale da antenati che meno tolleravano il freddo. Ma il fossile del rinoceronte lanoso, chiamato Coelodonta thibetana, dimostra che probabilmente non è andata cosi'.
mercoledì 31 agosto 2011
Carcere per monaci: Cina (giustamente) criticata
lunedì 29 agosto 2011
Ginevra, in piazza per i diritti dei tibetani
giovedì 25 agosto 2011
Scontri in Tibet con i cinesi
Le forze di sicurezza cinesi, circa un migliaio di agenti, dopo la morte del monaco, hanno cordonato il monastero tagliando luce ed elettricità. Nonostante il divieto delle autorità, i monaci hanno portato il corpo di Tsewang Norbu nel suo monastero dove oltre 10'000 tibetani lo hanno raggiunto per dargli un ultimo saluto.
A questo punto la polizia è intervenuta per bloccare l'adunata ordinando l'immediata cremazione del corpo del giovane deceduto. Secondo il sito Phayul, le autorità hanno presidiato il sito del
funerale, impedendo ai locali di parteciparvi.
domenica 14 agosto 2011
Nepal: dimissioni del premier
Eletto in febbraio, Khanal ha guidato il quarto governo nepalese costituito negli ultimi quattro anni.
lunedì 8 agosto 2011
Premier tibetano in carica
Sangay, 43 anni, sostituisce nell'incarico di capo di Governo (Kalon Tripa) Samdhong Rinpoche, ed il suo ufficio sarà in un edificio di fronte alla residenza del Dalai Lama.
mercoledì 27 luglio 2011
Nuova compagnia aerea in Tibet
sviluppo.
Attentati di Mumbai: un arresto in Nepal
mercoledì 20 luglio 2011
Altezza dell'Evererst, tutto da rifare
Il progetto finanziato da Kathmandu durerà due anni e prevede l'utilizzo di sofisticati strumenti. Come "base" di partenza sarà preso il livello del mare nel porto di Calcutta, in India.
Nell'aprile dello scorso anno, in un incontro a Kathmandu, nepalesi e cinesi avevano raggiunto un compromesso secondo il quale sono state riconosciute entrambe le misurazioni, quella dei 8848
metri del Nepal e quella di 8844,43 metri della Cina.
Nel maggio del 1999, una spedizione americana aveva misurato la vetta della montagna usando la tecnologia del GPS e ha rilevato che l'Everest è alto 8850 metri, una cifra adottata dalla Società
nazionale geografica americana, ma finora rifiutata da Kathmandu.
domenica 17 luglio 2011
Genziana d'oro: premiato film sul Tibet
Guarda il trailer su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?v=XWENDHea2F0&feature=youtube_gdata_player
sabato 16 luglio 2011
Obama sfida la Cina e incontra il Dalai Lama
sabato 2 luglio 2011
Quattro anni di prigione a tibetano
Tashi Rabten, editore della rivista proibita Eastern Snow Mountain, è stato condannato il mese scorso ad Aba, nella provincia sud-occidentale del Sichuan, secondo il gruppo International Campaign for Tibet (Ict).Altri tre scrittori che lavoravano con lui sono stati imprigionati a dicembre.
lunedì 27 giugno 2011
Manifestazione a Ginevra in sostegno del Tibet
Lo scorso 30 maggio i tibetani in Svizzera hanno avviato una campagna per denunciare il mancato rispetto dei diritti umani. Sono intenzionati a manifestare a Ginevra ogni ultimo lunedì del mese fino a quando non avranno ottenuto l'invio di una missione dell'ONU nel loro paese, per indagare sulle tante violazioni dei diritti
venerdì 24 giugno 2011
In Nepal un progetto per Lumbini con i soldi cinesi
nel Nepal meridionale, in un santuario per i buddhisti di tutto il mondo paragonabile alla Mecca per i musulmani o al Vaticano per i cattolici. Lo ha affermato Xiao Wunan, vicepresidente della Asia Pacific Exchange and Cooperation Foundation, il cui piano prevede di raccogliere in Cina e all'estero tre miliardi di dollari per costruire a Lumbini, 170 km a sud della capitale Kathmandu, un aeroporto internazionale, un' autostrada, alberghi, ristoranti e un'Università buddhista. Si ritiene che il principe Siddharta Gautama, diventato poi il Buddha, sia nato 2600 anni fa in questo villaggio nei pressi della frontiera con l' India. Xiao ha negato che ci siano motivi politici dietro all'iniziativa, come sostenuto da alcuni commentatori indiani, che temono «l'accerchiamento» da parte di alleati della Cina. Il Nepal - che continua a trovarsi in una situazione politica instabile nella quale hanno un grande peso i maoisti, che sono il principale partito del Parlamento - è uno di questi. Pechino intrattiene buone relazioni con altri Paesi vicini all'India, come lo Sri Lanka, il Bangladesh e la Birmania, che non vedono di buon occhio l'emergere dell'India come potenza dominante della regione. Al contrario, ha affermato l' esponente cinese, la Fondazione ha proposto a New Delhi di collaborare per sviluppare Bodh Gaya, il paese dell'India orientale nel quale si ritiene che il principe Siddharta abbia avuto «l'illuminazione» trasformandosi nel Buddha, e Kushinagar, dove è morto. In Cina il buddhismo, come le altre principali religioni, ha conosciuto un momento difficile negli anni della Rivoluzione Culturale (che ufficialmente si è conclusa nel 1976) ma negli ultimi dieci anni, con la relativa liberalizzazione della Cina, ha avuto un revival straordinario. Oggi si ritiene che i seguaci cinesi del Buddha siano circa 500milioni. La Costituzione cinese garantisce la libertà di religione ma il governo esercita uno stretto controllo sulle gerarchie religiose attraverso l' Ufficio per gli affari religiosi, che si riserva l' ultima parola in tutte le questioni che riguardano le religioni, inclusa la scelta delle reincarnazioni dei «grandi lama» buddhisti.
Per quanto riguarda il buddhismo, Pechino teme soprattutto il Dalai Lama, il leader tibetano in esilio che chiede una «vera» autonomia per il Tibet e che ha mantenuto una forte influenza sui buddhisti tibetani e su buona parte di quelli cinesi. Dopo l'India, il Nepal è il Paese che ospita il maggior numero di profughi tibetani. La Campagna Internazionale per il Tibet, un gruppo fedele al Dalai Lama, ha accusato il governo di Kathmandu di aver ceduto alle pressioni cinesi limitando la libertà di movimento dei tibetani in Nepal mettendo a rischio «la legalità e le istituzioni democratiche» del Paese.
venerdì 17 giugno 2011
Obama incontra il presidente della Mongolia
Secondo un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, Obama e Elbegdorij hanno discusso dei mezzi "per rafforzare la cooperazione diplomatica, economica e in materia di difesa". Gli Stati Uniti sono interessati a mantenere delle buone relazioni con la Mongolia, paese ricco di minerali come per esempio il carbone.
giovedì 9 giugno 2011
Dalai Lama in visita in Australia
Al suo arrivo in aeroporto proveniente dalla Nuova Zelanda, il Dalai Lama è stato accolto da una folla di sostenitori,molti dei quali indossavano costumi tradizionali tibetani o abiti monacali buddisti. Imponenti le misure di sicurezza. Gli organizzatori della visita informano che il 75enne leader buddista è stato invitato a incontrare coloro che hanno perduto familiari nei disastri naturali, vaste inondazioni e cicloni tropicali, che hanno colpito all'inizio dell'anno il nordest del paese.
lunedì 30 maggio 2011
venerdì 27 maggio 2011
Anche la Mongolia interna non vuole i cinesi
Sul sito del Southern Mongolian Human Rights Information Centre, un'organizzazione che si batte per i diritti della minoranza mongola, si riporta di nuove violente proteste avvenute ieri e oggi.
Ieri in particolare migliaia di persone sono scese in strada in due città della zona di Xilin-Gol innalzando cartelli con su scritto "difendiamo i diritti dei mongoli" e "difendiamo la nostra terra".
La minoranza mongola chiede che le autorità cinesi rispettino i cittadini di etnia mongola ed il loro diritto di conservare il loro tradizionale stile di vita. Secondo l'organizzazione, gli studenti
avrebbero deciso di continuare le proteste anche nei prossimi giorni, fino almeno al prossimo 2 giugno. Lunedì prossimo dovrebbe tenersi una manifestazione più massiccia nella capitale regionale, Hohhot.
I primi scontri si sono verificati a seguito della morte di un allevatore, una quindicina di giorni fa, investito e trascinato per 150 metri da un autotrasportatore di etnia Han, maggioritaria in
Cina. Pochi giorni dopo di lui un altro allevatore morì in seguito a degli scontri con dei minatori locali.Secondo i media di stato, le autorità locali avrebbero promesso ai manifestanti di occuparsi quanto prima delle loro richieste e di punire i responsabili delle due morti.
La Mongolia interna è una delle regioni tra le maggiori produttrici di carbone, tanto che la Cina intende aprire qui diverse nuove miniere. Questi piani hanno fatto sorgere nella popolazione
locale di etnia mongola la preoccupazione di un nuovo e sempre maggiore influsso nella zona della maggioranza han, che conta già circa il 90% della popolazione totale della Cina. Circa 4 milioni di mongoli vivono in Cina, la maggior parte proprio nella Mongolia Interna, dove attualmente rappresentano circa il 20% della popolazione complessiva che ammonta a circa 20 milioni di persone.
Nepal: corsa contro il tempo per Costituzione
mercoledì 25 maggio 2011
Maoisti indiani uccidono 9 agenti
su una mina azionata a distanza dai guerriglieri.
venerdì 20 maggio 2011
Il Dalai LAma può tornare in Cina!?
in conferenza stampa a Pechino Padma Choling, presidente della Regione Autonoma Tibetana. Per Padma Choling, il leader dei tibetani in esilio non ha fatto nulla di buono per i tibetani da quando ha lasciato il paese nel 1959 e «dipende dal Dalai Lama stesso se vuole tornare o no, le porte sono aperte e lui conosce la posizione del governo centrale». Per il presidente dell'autorità tibetana cinese, il Dalai Lama «sia se si ritiri o no, non gli è permesso di sabotare la vita felice dei tibetani. Io sono il presidente del governo regionale, sono solo io nella posizione di salvaguardare la vita felice dei tibetani». Padma Choling ha anche etichettato come «organizzazione illegale», il governo tibetano in esilio a Dharamsala, in India, smentendo la possibilità di contatti e colloqui con o su loro, spiegando che il suo è l'unico governo legale del Tibet e invitando i paesi del mondo a non riconoscere quello in esilio. «Io sono l'ottavo presidente della regione autonoma tibetana, l'unico governo legittimo del Tibet, eletto dai tibetani dal 1959. Si parla di un successore del Dalai Lama, ma successore di chi e quale carica?». Il presidente della regione tibetana ha anche spiegato che se ci saranno colloqui tra il governo cinese e il Dalai Lama, riguarderanno solo il suo futuro e quello delle persone a lui vicine, ma non sul governo in esilio.
sabato 14 maggio 2011
Himalaya: incidente durante spedizione italo-svizzera
martedì 10 maggio 2011
...morte "annunciata" sull'Everest
lunedì 9 maggio 2011
Un deposito per scorie nucleari in Mongolia
Un deposito di scorie nucleari potrebbe essere costruito in Mongolia. Rappresentanti del Governo mongolo, statunitense e nipponico hanno intavolato delle discussioni su questo tema, proprio pochi giorni prima del devastante terremoto che ha interessato lo scorso 11 marzo il nord del Giappone. La notizia è stata però stata resa nota solo oggi dal quotidiano giapponese Mainichi, il quale ha specificato che una decisione definitiva non è stata ancora presa.
La struttura consentirebbe a Tokyo e Washington di competere con più efficacia con la Russia, che offre già alle sue aziende atomiche la possibilità di depositare le scorie sul suo territorio.
Da parte sua, la Mongolia prevede di avere il suo primo impianto nucleare pronto entro il 2020.
lunedì 2 maggio 2011
Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha rivolto un appello ai partiti del Nepal
processo di pace e varare una nuova costituzione prima della scadenza del 28 maggio. In un comunicato, il responsabile del Palazzo di Vetro chiede «il massimo impegno» per raggiungere un compromesso sui nodi centrali, «incluso l'integrazione e la riabilitazione dei guerriglieri maoisti e la fondamentale questione della nuova costituzione». Ban Ki-moon ha poi sottolineato che «il processo di pace è in ritardo e incompleto a causa delle divisioni tra i partiti» sulla forma da dare alla giovane repubblica nepalese e sul destino delle
milizie maoiste. Le divergenze fra i tre principali gruppi, gli ex ribelli, i comunisti e i conservatori, avevano portato lo scorso 15 gennaio alla chiusura della missione delle Nazioni Unite incaricata di sorvegliare il disarmo delle parti in conflitto. Dopo i fallimenti di un anno fa, l'assemblea costituente eletta nel 2008, aveva fissato un nuovo termine per il varo di una carta costituzionale. Ma a meno di un mese dalla scadenza permangono ancora profonde spaccature tra l'opposizione maoista e i due partiti che sono guidano attualmente governo. Tuttavia, proprio ieri, il partito maoista guidato dall'ex guerrigliero Prachanda ha
ammorbidito la propria posizione affermando di essere disponibile a «seri colloqui» e pronto «a prendere decisioni coraggiose».
Eletto il sucessore politico del Dalai Lama
responsabilità politiche a una personalità eletta, ha cominciato a prendere forma oggi con l'annuncio dell'elezione di Lobsang Sangay, giurista e ricercatore dell'Università di Harvard, quale nuovo primo ministro (Kalon Tripa) del governo tibetano in esilio. Sangay ha infatti vinto le elezioni a suffragio diretto organizzate il 20 marzo scorso, succedendo a Samdhong Rimpoche e diventando così il terzo primo ministro ad assumere l'incarico da quando nel 2001 è stato introdotto questo metodo di consultazione democratica.
Il neo eletto premier, che ha 43 anni, ha superato altri due aspiranti alla carica ottenendo il 55% dei 49.189 voti espressi in oltre 30 paesi (sui 83.399 registrati), e superando agevolmente Tethong Tezin Namgyal, laureato della Standford University, e Tashi Wangdi, rappresentante tibetano a Bruxelles, New Delhi e New York. Annunciando questo risultato a Dharamsala, dove ha sede il governo tibetano in esilio, il capo della Commissione elettorale, Jamphel Chosang, ha sottolineato che «dopo la decisione formalizzata in marzo del Dalai Lama di rinunciare al suo ruolo di guida politica, la consultazione per l'elezione del nuovo capo del governo ha assunto una portata storica». Inoltre, hanno notato gli analisti, è la prima volta che sulla scena dell'esilio tibetano, affollata finora di personalità religiose in età spesso avanzata, si propone la figura di giovane manager formatosi negli Stati Uniti. Nella prima reazione dopo aver appreso i risultati del voto, Sabgay ha detto fra l'altro: «Il vostro ampio sostegno è emozionante, ed io farò quanto mi è possibile per non deludere le vostre aspettative». «Rivolgo un appello - ha concluso - a tutti i tibetani ed agli amici del Tibet ad unirsi a me nello sforzo comune per alleviare le sofferenze dei tibetani nel Tibet occupato e per permettere il
ritorno di Sua Santità nel posto a cui ha diritto: il Palazzo di Potala». Nato a Darjeeling (Stato indiano del West Bengala) nel 1968, Sabgay non ha mai visitato il Tibet ed in una recente intervista si è detto convinto della bontà della strategia della «via di mezzo» propugnata dal Dalai Lama. Ossia il raggiungimento di una autonomia del Tibet all'interno della Cina, piuttosto che una vera e propria indipendenza.
mercoledì 6 aprile 2011
Morto monaco tibetano picchiato da cinesi
lunedì 4 aprile 2011
Scossa di magnitudo 5,7 al confine tra Nepal e India
mercoledì 30 marzo 2011
Dalai Lama: formata commissione riforma costituzione
Dharamshala, sede del governo tibetano in esilio. Lo scrive oggi l'agenzia di stampa indiana Pti.Con il nome di 'Comitato per il progetto di emendamento della Costituzione', l'organismo ha come membri il presidente del Parlamento, Penpa Tsering, il premier Samdhong Rinpoche, il vicepresidente del Parlamento, Dolma Gyari, il ministro dell'Istruzione, Thupten Lungrik, e l'ex presidente del Parlamento, Pema Jungney.
Il 25 marzo scorso le dimissioni presentate dal Dalai Lama sono state accettate dal Parlamento che le aveva in un primo tempo respinte. aprendo la strada alla riforma costituzionale. Il neonato Comitato deve presentare le proposte l'11 aprile prossimo e le stesse saranno sottoposte ad una sessione speciale del Parlamento che sara' convocata per la fine di maggio.
lunedì 28 marzo 2011
Nepal: un morto in attentati
giovedì 24 marzo 2011
Nepal: nella capitale protestano i cristiani
martedì 22 marzo 2011
Dalai Lama: un comitato ristretto deciderà la transizione
Proprio ieri, i tibetani sono andati al voto per il rinnovo del Parlamento e del primo ministro, che alla luce delle proposte, assumerà molto probabilmente più poteri nella guida del movimento che conta circa 140 mila esuli in India e nel mondo
lunedì 21 marzo 2011
Tibetani alle urne per il rinnovo del Parlamento
Oltre al successore dell'attuale premier Samdhong Rimpoche, saranno eletti anche 43 deputati dell'assembleao di Dharamsala, la città settentrionale indiana dove dal 1959 ha sede il Governo
tibetano in esilio.
Le votazioni si sono tenute, oltre che in India, anche nei centri della diaspora tibetana in Bhutan, Stati Uniti, Europa, Australia, Giappone e Russia. In Nepal, dove risiedono circa 20'000 rifugiati, il voto è stato vietato dal Governo di Kathmandu probabilmente a causa delle pressioni cinesi che sono molto forti nell'ex regno himalayano.
Secondo la stampa locale, il favorito dei tre candidati in lizza è Lobsang Sangay, 43 anni, laureato ad Harward, che era risultato in cima alle preferenze nella prima tornata di voto lo scorso ottobre. I risultati finali saranno annunciato il 27 aprile.
sabato 19 marzo 2011
Irremovibile la posizione del Dalai Lama
all'assemblea legislativa che è in corso a Dharamsala (la sede del governo tibetano in esilio nel nord dell'India), il settantacinquenne monaco conferma la sua decisione del 14 marzo di cedere i poteri a un leader democraticamente eletto. Proprio domani, i tibetani della diaspora andranno alle urne per la terza volta dal
2001 per eleggere un nuovo primo ministro e nuovi rappresentanti. «Il potere esercitato da un leader spirituale o da monarchi fa parte di un concetto antiquato» ha detto oggi il 14esimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso, a migliaia di fedeli riuniti nel tempio principale di Dharamsala per un sermone religioso. «Siamo ormai nel 21esimo secolo, e prima o poi vuole un cambiamento. Meglio prepararci ora, prima che sia troppo tardi» ha aggiunto ricordando che la figura del Dalai Lama ha iniziato a rivestire un ruolo politico dal 1642, da quando il Quinto Dalai Lama ha assunto il potere in Tibet.
Il Premio Nobel per la pace ha poi aggiunto che la sua decisione non implica il dissolvimento dell'istituzione del Dalai Lama «che è una entità spirituale e continuerà a essere tale». Se passa la riforma, «io mi potrò concentrare con più attenzione sul mio ruolo spirituale». Il leader tibetano ha inoltre promesso alla sua gente che non rinuncerà a lottare per la causa del Tibet e ha riaffermato la sua visione pragmatica della «via di mezzo», ovvero di rivendicare un'autonomia genuina della regione tibetana.
venerdì 18 marzo 2011
Il Dalai Lama ha respinto oggi gli appelli del parlamento tibetano
giovedì 17 marzo 2011
Tibet: si dà fuoco un monaco tibetano
mercoledì 16 marzo 2011
Nepal: ritirate le banconote con effige del re
sportelli delle banche che sono abilitate a cambiare le rupie nepalesi con l'effige degli ex sovrani. La fonte riferisce di lunghe code nella capitale Kathmandu. La banca centrale aveva già imposto un termine lo scorso ottobre, ma in circolazione è rimasta una notevole quantità di vecchie banconote causando una grande confusione. La monarchia nepalese è stata abolita nel 2008 dopo una rivolta popolare guidata dai maoisti
culminata con la detronizzazione del re Gyanendra, oggi relegato senza alcun privilegio in un palazzo vicino a Kathmandu. Da allora il governo, che deve ancora completare il processo di transizione verso il sistema repubblicano, ha rimosso statue e effigi dei monarchi e anche la parola «reale» dal nome di diverse istituzioni
pubbliche, compresa la compagnia aerea nazionale.
Il Parlamento tibetano in esilio si riunisce
«democraticamente eletto». Lo riferiscono i media a New Delhi. Anticipata come una ipotesi in novembre, la decisione di dimettersi dal ruolo politico è stata formalizzata dalla Guida spirituale dei tibetani, che ha 75 anni, giovedì scorso. Fonti del governo in esilio hanno confermato oggi che «Sua Santità il Dalai Lama invierà un messaggio al Parlamento in esilio oggi in cui si chiede di accettare la sua decisione di abbandonare
le responsabilità politiche. Il messaggio sarà letto dal presidente del Parlamento, Penpa Tsering». In esso si dice fra l'altro: «L'essenza di un sistema democratico e, in sintesi, l'assunzione di responsabilità politiche da parte di leader eletti dalla volontà popolare. Per completare il nostro processo di democratizzazione, è arrivato il momento per me di restituire la mia autorità formale ad una simile leadership eletta». L'esito di questa richiesta è molto incerto perchè sia il premier tibetano in esilio Samdhong Rinpoche sia molti parlamentari si sono detti contrari ad un passo indietro del Dalai Lama. Quella cominciata oggi è l'ultima sessione del 14/o Parlamento in esilio, che dovrà anche procedere al rinnovo dei suoi organi.
giovedì 10 marzo 2011
India: il Dalai Lama lascia la politica
Articolo e servizio televisivo e radiofonico sulla RSI:
http://info.rsi.ch/home/channels/informazione/info_on_line/2011/03/10--Il-Dalai-Lama-si-ritira-Si-dime
lunedì 7 marzo 2011
Nessun turista in Tibet nel mese di marzo
"Per quanto riguarda aprile - ha aggiunto - aspettiamo ancora istruzioni". La notizia è stata confermata da agenzie turistiche private di Pechino.
La rivolta del 2008, iniziata nella capitale Lhasa e allargatasi poi ad altre aree a popolazione tibetana della Cina ha causato la morte di una ventina di persone, secondo la versione del governo cinese. I gruppi tibetani in esilio sostengono che le vittime sono state più di 200.
venerdì 4 marzo 2011
Condannato monaco bhutanese
"Pulizie primaverili" sull'Everest
Nel corso di una conferenza stampa a Charikot, nel nord-est del Nepal, gli sherpa Pemba Dorge e Pemba Chhri, ambasciatori di buona volontà del governo, hanno precisato che la missione verrà
realizzata nell'ambito del programma denominato Anno del Turismo del Nepal (Nyt) 2011.
"Lavoreremo sull'Everest per due mesi - ha detto Pemba Dorge -per raccogliere con l'aiuto di altri sherpa la grande quantità di spazzatura lasciata là dagli scalatori e alla fine porteremo a
Kathmandu il risultato della nostra raccolta per stigmatizzare i cattivi comportamenti di chi affronta la scalata di questa montagna".
Durante la conferenza stampa gli sherpa Migmagyaljen e Phurwatenji hanno annunciato il loro progetto di realizzare durante la campagna un nuovo record di permanenza in vetta per 24 ore
(l'attuale primato è di 21).
Da parte sua Pemba Dorge ha rivelato di volere tentare quest'anno la scalata dell'Everest e del Lhotse (quarta vetta del mondo di 8.516 metri) con un intervallo di sole 24 ore.
giovedì 3 marzo 2011
E' donna il nuovo segretario dell'Associazione sud-asiatica
un segretario generale donna. Si tratta di Fathimath Dhiyana Saeed, rappresentante delle Maldive, che è giunta a Khatmandu per assumere ufficialmente l'incarico assegnatogli in un recente vertice dell'organizzazione in Bhutan. La stampa nepalese sottolinea oggi che Saeed non è solo la prima donna al timone dell'organismo di cooperazione regionale sud-asiatica ma che con i suoi 30 anni è anche la persona più giovane designata finora per questo ruolo. Laureatasi in Legge in Giappone, il nuovo segretario generale
della Saarc aveva ricoperto fino a poco tempo fa l'incarico di Procuratore generale delle Maldive. Ufficialmente al lavoro dall'1 marzo, la Saeed resterà alla guida dell'organismo per tre anni. Creata nel dicembre del 1985, la Saarc raccoglie nel suo seno gli otto paesi dell'Asia meridionale (Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, India, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka).
mercoledì 2 marzo 2011
Annapurna, strage per un afrodisiaco e processo mai iniziato
Nar sorge a 4000 metri di quota, nel distretto del Manang. E’ una delle zone più fertili per lo Yarsagumba, che qui è fonte di sostentamento per numerosi villaggi: ognuno ha la propria zona di raccolta del prezioso fungo, che viene venduto profumatamente oltreconfine: è uno degli elementi fondamentali della medicina cinese. Nel giugno del 2009, alcuni contadini della tribù di Gurkha si infiltrarono nella zona per raccogliere il prezioso fungo. Gli uomini di Nar, venuti a conoscenza delle loro intenzioni, si unirono in una piccola armata e, armati di bastoni, rocce e attrezzi agricoli, assalirono il campo allestito dagli “intrusi”. Fu una strage. I sette Gurkha furono trucidati: due di loro lanciati in un crepaccio e altri 5 lapidati e fatti a pezzi, poi gettati in un fiume glaciale. Dopo il delitto, gli abitanti di Nar si riunirono in una specie di conclave, ripromettendosi che non avrebbero mai detto a nessuno cosa era capitato. Ma, dopo un mese, la storia venne a galla. Altri membri della tribù Gurkha vennero a chiedere notizie dei compagni e qualcuno confessò, facendo trovare loro i due corpi lanciati nel crepaccio, ormai in fase di decomposizione. I Gurkha, inorriditi, scesero al villaggio di Chame per denunciarli. La polizia, rinvenuti i corpi, arrestò tutto il villaggio di Nar per poi rilasciare donne e bambini.
Arresto a Nar
A Chame non c’era mai stata una prigione. I crimini violenti erano pressochè sconosciuti alla popolazione, prevalentemente buddhista e di solito non violenta. Così rinchiusero gli arrestati, in totale 36 uomini, in una scuola in attesa del processo. Tutti negano il delitto e dicono che le vittime sono morte accidentalmente quando è scoppiata una battaglia sul diritto di raccogliere lo Yarsagumba. Ma questo dovrà essere provato dalla legge. Peccato che il processo non sia ancora stato celebrato: i giudici e gli avvocati non si sono presentati al tribunale deputato, che sorge a 2 giorni di cammino dalla prima strada carrozzabile. Già per tre volte, l’ultima pochi giorni fa, la causa è stata rimandata a causa di questa assenza. La prossima data utile è fissata per il 30 marzo 2011. Nel frattempo, Nar è diventato un villaggio fantasma. Pochi sono stati rilasciati e senza la popolazione maschile, l’economia si è fermata: nessuno costruiva case, nessuno conosceva a fondo le proprietà, poche donne potevano sostituire i mariti nei lavori che gli spettavano. Si dice che questa non sia la prima strage legata alla raccolta del prezioso Yarsagumba, che forse anche per questo nel resto del Nepal è associato alla sfortuna e ad un kharma negativo. Per gli anziani buddhisti, raccoglierlo e commerciarlo era considerato peccato. Ma le nuove generazioni hanno avuto meno remore, e in caso di controversie tutto si sistemava all’interno delle comunità: vivendo in zone remote, secondo proprie tradizioni, risolvevano le cose fuori dal sistema giudiziario nazionale. Molti abitanti di queste zone remote parlano addirittura una lingua molto diversa dal nepalese. Lo Yarsagumba, nella medicina cinese, è considerato un potente afrodisiaco ed un elisir di gioventù. Si dice prolunghi la virilità nelle lunghe notti invernali dell’Himalaya, ma la sua assunzione deve avvenire in modo costante. Di solito viene assunto in piccole dosi, sbriciolato tra i cereali o nelle minestre. Che si tratti di un mito? Pare di no. Uno studio della Stanford Medical School ha riscontrato un aumento di ormoni nelle urine di chi lo ha assunto. Alcuni test su animali alimentati con lo Yarsagumba hanno dimostrato una riduzione del tempo di recupero dopo un orgasmo e una maggior produzione di liquido seminale. Qualcuno ha provato a coltivarlo, ma gli effetti riscontrati sono stati molto minori: non resta, quindi, che dare la caccia allo Yarsagumba selvatico, che cresce solo oltre i 3.500 metri, in alcune zone del Nepal e del Tibet. Ma guardatevi le spalle…
Sara Sottocornola
Il Nepal riduce il numero dei campi profughi bhutanesi
mercoledì 23 febbraio 2011
Successione Dalai Lama, la solita Cina...
http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/23/news/dalai_lama_successione-12801933/?ref=HREC1-8
mercoledì 16 febbraio 2011
Nuova ferrovia tra Lhasa e sede del Panchen Lama
Muore un nipote del Dalai Lama
martedì 15 febbraio 2011
Nepal: casinò indebitati
giovedì 10 febbraio 2011
Bhutan e il tabacco vietato
La strada per abolire completamente il fumo, considerato dannoso per il karma e per la salute dal Governo, passa attraverso il divieto totale di vendita, oltre che di contrabbando.
L'unica possibilità di fumare legalmente nel paese è avere una ricevuta che dimostri che il tabacco è stato acquistato in India, per uso personale, non più di 200 sigarette o 150 grammi di tabacco al mese. Lo stesso vale per i turisti stranieri.
martedì 8 febbraio 2011
Polemiche in Cina per spot pubblicitario
del Tibet, mentre gli attivisti tibetani si sono lamentati in quanto lo spot, a loro giudizio, banalizza e involgarisce le sofferenze del loro popolo. Vivek Kumar, co-proprietario del ristorante himalayano dove lo spot e' stato girato, ha detto di essere rimasto molto male dopo aver visto la pubblicita'. ''Quando abbiamo visto la sceneggiatura sembrava diversa la cosa - ha detto Kumar - ma il modo in cui l'hanno girato, il tono con cui le parole sono state pronunciare non rispondono al nostro gusto. E' stato usato il nostro nome ma non e' stato ben presentato. Certamente la cosa puo' risultare offensiva per molta gente''. Difende invece la campagna pubblicitaria il fondatore e amministratore delegato della Groupon, Andrew Mason che, intervistato dalla alcuni giornali, ha sottolineato in particolare come la sua societa' doni denaro e focalizzi l'attenzione proprio in favore delle problematiche che la si accusa di offendere. Ma le spiegazioni di Mason non sono servite a placare le ire sia degli internauti cinesi che di quelli tibetani. La Groupon e' una societa' basata sul concetto del cosiddetto ''deal of the day'', ovvero dell'offerta di un prodotto (ottenuto tramite dei coupon spendibili in negozi e ristoranti) a prezzi scontati e per un periodo ridotto (di solito 24 ore).
India: sequestrati sei esperti del WWF
nordorientale indiano dell'Assam, noto per gli elefanti e le tigri. Sono tutti cittadini indiani.
Secondo quanto riporta un portavoce della polizia locale all'agenzia Ians «un gruppo di una ventina di militanti armati ha rapito sei funzionari del WWF mentre stavano conducendo un censimento delle specie protette insieme ad alcuni responsabili locali». La riserva è quella del Manan National Park a circa 200 km dal capoluogo di Guwahati, vicino al confine con il Bhutan. «Nella zona è in corso una massiccia operazione di ricerca», ha detto all'agenzia Kampa Borgoyari, funzionario di un'amministrazione locale che si chiama Bodoland Territorial Council, precisando che «i militanti hanno agito con il viso coperto». Si sospetta il gruppo separatista tribale dei Bodo, il principale attivo nello Stato che proprio oggi aveva annunciato la ripresa della campagna di lotta per l'autonomia dell'omonima regione. Il parco di Manas ospita ben 22 dei 41 animali in via di estinzione in India, tra cui il rinoceronte indiano, tigri e rarissime scimmie.
lunedì 7 febbraio 2011
Nepal: tg a lume di lanterna
lanterna a petrolio per protestare contro i frequenti «black out» imposti dal governo. Da questo mese le interruzioni di corrente nell'ex regno himalayano hanno infatti raggiunto il record di 12 ore al giorno.
Per attirare l'attenzione sul grave problema, l'emittente privata Kantipur Television (Ktv), una delle principali tv nazionali, ha deciso questa originale forma di denuncia. Nel notiziario delle 19, ribattezzato Laaltin Bullettin (in nepalese «notiziario della lanterna») la conduttrice, nella semioscurità, legge le notizie alla luce fioca di un rudimentale lampada a olio poggiato sul tavolo. «È scandaloso che i nepalesi, anche oggi nel ventunesimo secolo, siano costretti a vivere nelle tenebre a causa dell'incapacità dei nostri amministratori» si legge in un comunicato stampa della rete televisivo che qualche giorno fa ha annunciati la sua bizzarra iniziativa.
«Vogliamo che il governo si impegni a potenziare l'offerta di elettricità quanto prima possibile» ha detto il direttore Tirtha Koirala, aggiungendo che «l'iniziativa ha ricevuto finora il plauso degli spettatori, ma nessuna reazione da parte delle autorità». Lo scorso mese la Nepal Electricity Authority (Nea) aveva deciso di aumentare di un'altra ora (per un totale di 12 ore) la durata dei tagli giornalieri di corrente elettrica, aggravando i disagi per la popolazione costretta a dipendere dall'uso di generatori a diesel per le attività quotidiane. A causa del degrado della rete elettrica e della decennale guerra civile con i maoisti, il Nepal è in grado di soddisfare solo la metà del suo fabbisogno energetico nonostante le grandi potenzialità nel settore dell'energia idroelettrica.
venerdì 4 febbraio 2011
Simone Moro e compagni scampano ad una valanga
Ban Ki-moon soddisfatto per l'elezione di Khanal
In un comunicato diffuso dall'ufficio delle Nazioni Unite in India si afferma inoltre che l'Onu e' pronto ad appoggiare tutti gli sforzi per completare il processo di pace e giungere all'adozione di una nuova costituzione entro la data fissata del 28 maggio 2011. Il segretario generale, si dice ancora, ringrazia per il raggiungimento di questo significativo obiettivo il Palamento nepalese, i partiti politici ed i loro leader, che hanno contribuito agli sforzi realizzati nella formazione di un nuovo governo. Cio' inoltre, si sottolinea infine, ''permettera' di
raggiungere gli obiettivi fissati nell'Accordo complessivo di pace: l'integrazione e riabilitazione dei combattenti maoisti, la democratizzazione dell'esercito e l'adozione di una nuova costituzione''.
giovedì 3 febbraio 2011
Il Nepal ha un nuovo Primo Ministro
Poche ore prima a sorpresa Dahal, che pure aveva presentato la sua candidatura a premier, aveva annunciato il suo ritiro insieme ad una indicazione di voto a favore di Khanal.
mercoledì 2 febbraio 2011
Simone Moro conquista la vetta del Gasherbrum II. Prima scalata invernale in Pakistan
ha raggiunto all'alba di oggi la vetta del Gasherbrum II (8.035 metri) compiendo cosi' la prima scalata assoluta nella stagione invernale di un Ottomila nel KArakorum in Pakistan. Con lui c'erano anche il
kazako Denis Urubko e lo statunitense Cory Richards. Dalla cima Moro ha chiamato con il telefono satellitare la moglie in Italia. ''Non c'e' tempo da perdere - ha riferito -perche' e' previsto forte vento. Dobbiamo scendere il piu' possibile e il piu' velocemente possibile''. La spedizione e' partita il 27 dicembre dall'Italia e ha dovuto affrontare temperature gelide, fino a -50 gradi, e forti venti per poter attrezzare la via fino alla vetta. Per Moro si tratta della terza ''prima assoluta'' in invernale: nel 2005 ha scalato lo Shisha Pangma e nel 2009 il Makalu.
www.simonemoro.com
Sick City, il film di Kathmandu
trailer: http://www.youtube.com/watch?v=dUqhLBqW8ls&feature=related