Il primo ministro del governo tibetano in esilio, Lobsang Sangay, ha assunto oggi ufficialmente le sue funzioni dopo aver giurato fedeltà alla Costituzione in una cerimonia ufficiale nel tempio di Tsuglagkhang a Dharamshala.
Lo riferisce la tv 'all news' indiana Ndtv.La cerimonia, si è appreso, è avvenuta alla presenza del Dalai Lama che di recente ha chiesto ed ottenuto di abbandonare ogni responsabilità politica mantenendo solo la rappresentanza spirituale dei tibetani in esilio.
Sangay, 43 anni, sostituisce nell'incarico di capo di Governo (Kalon Tripa) Samdhong Rinpoche, ed il suo ufficio sarà in un edificio di fronte alla residenza del Dalai Lama.
"Attacco" alla Cina
Lobsay Sangay, nel suo messaggio di insediamento a Dharamsala in India, ha attaccato la Cina. "I tibetani sono diventati cittadini di serie B nella propria terra", ha affermato, "dopo 60 anni di abusi, il Tibet non è il paradiso del socialismo promesso da Pechino". Sangay ha poi aggiunto che con la sua elezioni in aprile e "grazie allo spirito di rinnovamento e resistenza di sei milioni di persone", la vittoria andrà al suo popolo. Infine ha confermato la strategia politica della "via di mezzo" finora seguita e che prevede una genuina autonomia per la popolazione tibetana.
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