sabato 13 marzo 2010

India, nuovi invii di truppe in Afghanistan e in Nepal

Il governo indiano teme nuovi attacchi terroristici contro i propri funzionari a Kabul e a Kathmandu - In Afghanistan e in Nepal arriveranno nuove truppe dall'India. La decisione è stata presa dal governo indiano per proteggere le missioni in corso nei due Paesi.L'intelligence indiana avrebe, infatti, ricevuto minacce terroristiche contro obiettivi indiani. I soldati saranno inviati a proteggere l'ambasciata indiana e i quattro consolati presenti sul suolo afghano. Ulteriore protezione riceveranno anche le missioni del governo di Dehli in Afghanistan, colpite lo scorso febbraio da un attentato contro gli hotel di Kabul, dove erano ospitati molti cittadini indiani. Al momento sono circa quattromila i cittadini dell'India impegnati nella ricostruzione dell'Afghanistan.La scelta di rafforzare i contingenti militari in Nepal è, invece, determinata dalle minacce giunte dall'organizzazione terroristica, Lashkar-e-Tayyba, contro l'ambasciata indiana a Kathmandu. (Peace Reporter)

Quali impegni ha “violato” Obama ricevendo il Dalai Lama?

Ci risiamo, dopo il colloquio alla Casa Bianca tra Obama e il Dalai Lama, Pechino accusa gli Stati Uniti di avere violato l’impegno a non incoraggiare l’indipendenza tibetana.

Naturalmente non v’è traccia di rivendicazioni indipendentiste nella breve dichiarazione che Obama ha rilasciato, dove si parla solo di tutelare l’identità culturale dei tibetani e di proteggere i loro diritti umani “nella Repubblica Popolare”: alla quale è sottinteso che i tibetani appartengono.

E’ una vecchia tecnica della propaganda comunista, demonizzare l’avversario attribuendogli propositi che non ha. Da vent’anni circa, lo stesso Dalai Lama ha rinunciato a rivendicare l’indipendenza del suo paese. Si accontenterebbe di una blanda autonomia, purché consenta al suo popolo di salvarsi dalla “sinizzazione” che avanza implacabile in tutti i campi.

I dirigenti cinesi credono a quel che dicono? Naturalmente no. Ma la falsificazione delle posizioni altrui, l’esagerazione dei toni, serve a ribadire il principio che nessuno deve mettere il naso in quel che accade dentro i confini della Cina.


Federico Rampini