sabato 8 maggio 2010

Maoisti "naxaliti" ancora in azione? 10 morti

Dai 6 ai 10 soldati indiani sono stati rimasti uccisi inseguito all'esplosione di una mina piazzata probabilmente da guerriglieri maoisti nello stato orientale del Chhattisgarh, secondo quanto riferisce l'agenzia Ani.

L'attacco è avvenuto nel distretto di Bijapur. Un convoglio che trasportava rifornimenti alle truppe paramilitari impegnate in operazioni contro i maoisti è esploso su un ordigno. Dallo scorso anno, il governo indiano è impegnato in un'offensiva militare contro i "naxaliti", come sono chiamati i maoisti indiani, che controllano un "corridoio rosso" nel nord e nord est.

Agli inizi di aprile, 76 militari indiani furono massacrati in un'imboscata tesa in una zona isolata del distretto di Dantewada, sempre in Chhattisgarh.

Aiuti per il Tibet

Le settimane passano ma la situazione nella regione colpita dal terremoto rimane grave. Ecco alcuni link per chi volesse aiutare le vittime:

I maoisti nepalesi sospendono lo sciopero


Il Partito comunista del Nepal (Ucpn, maoista) ha deciso di sospendere lo sciopero generale ad oltranza cominciato il primo maggio scorso, mantenendo però la richiesta di dimissioni del primo ministro, Madhav Kimar Nepal. Lo riferiscono oggi i media a Kathmandu. La revoca della misura di forza stabilita ieri sera a permesso oggi un rapido ritorno alla normalità con la riapertura di uffici, scuole e mercati, e la ripresa dei trasporti pubblici. Il presidente del Ucpn, Pushpa Kamal Dahal, conosciuto da tutti come Prachanda, ha annunciato per il pomeriggio di oggi una manifestazione di massa nella capitale ed eventualmente una ripresa dello sciopero generale a fine mese se le richieste del partito non saranno accolte, fra cui la costituzione di un governo di unità nazionale sotto la sua guida.
Lo scorso anno Prachanda si è dimesso da premier dopo che un suo tentativo di esonerare il comandante delle forze armate è stato bloccato dal presidente, Ram Baran Yadav. Successivamente complessi negoziati hanno permesso la
formazione di un governo presieduto da Nepal e composto da una ventina di partiti e movimenti, che però non ha potuto praticamente governare. 

venerdì 7 maggio 2010

Nepal: l'Unicef condanna le pressioni sui bambini durante le manifestazioni

L'Unicef ha condannato oggi le pressioni "inaccettabili" di cui sono vittime i bambini e i ragazzi in Nepal costretti dai maoisti a partecipare alle manifestazioni. "Dei rapporti sempre più allarmanti confermano che  numerosi ragazzi sono costretti con la forza a partecipare allo sciopero generale" ha affermato Christiane Berthiaume, portaparola dell'Unicef a Ginevra. "Abbiamo visto e ci è stato anche riferito che dei bambini hanno dei gossi bastoni - ha aggiunto, spiegando che i maoisti " pattugliano le strade della capitale Khatmandu per far rispettare lo sciopero generale e utilizzano bambini e ragazzi armati per far rispettare lo sciopero. L'Unicef riferisce poi che il numero dei giovanissimi è enrome e che sono reclutati nei villaggi della valle di Khatmandu. "I giovani meno di 18 anni non devono essere coinvolti in nessun modo in attività politiche e soprattutto non devono portare armi" ha sottolineato il portavoce dell'Unicef. L'agenzia dell'Onu ha pure denunciato la chiusura delle scuole avvenuta il 1° maggio con l'inizio della protesta. "Tutte le scuole devono essere riaperte e l'educazione dei bambini non deve essere comporomessa: Questa è una violazione dei diritti dei bambini" ha concluso Christiane Berthiaume.

Sciopero in Nepal, scontri e commercianti esasperati

Sale la tensione a Kathmandu, paralizzata da 6 giorni dallo sciopero indetto dall'opposizione maoista contro il Governo guidato dal primo ministro Madhav Kumar Nepal.
Secondo quando riferiscono i media nepalesi, circa 20 mila commercianti, albergatori e semplici cittadini sono scesi in strada per protestare contro il blocco commerciale che sta mettendo la capitale nepalese in ginocchio. I maoisti hanno cercato di impedire i cortei dei dimostranti in diverse parti della città. La polizia è intervenuta con gas lacrimogeni per riportare l'ordine. Secondo fonti di stampa, diversi maoisti sono stati feriti negli scontri.
"La gente è esasperata dallo situazione" - spiega Annamaria Frangioni, proprietaria di una pizzeria nel quartiere di Thamel raggiunta al telefono dall'agenzia ANSA - "Non si trova più cibo fresco e anche il resto comincia a scarseggiare nonostante la gente abbia fatto rifornimento due giorni prima dell'inizio della protesta. Il mio ristorante è chiuso da sabato e non so quando potrò riaprire". Fino a pochi giorni fa, i maoisti avevano vietato anche le biciclette, costringendo la gente ad andare a piedi. Gli unici mezzi a circolare sono gli autobus degli hotel a cinque stelle che fanno la navetta con l'aeroporto che continua a funzionare regolarmente. Secondo quanto racconta la cittadina italiana, che abita in Nepal da oltre 20 anni, "la presenza dei maoisti è massiccia. Molti sono degli adolescenti di 13 o 14 anni che pattugliano le strade con bastoni di bambù e che sono pronti a usare la violenza contro chi disubbidisce ai loro ordini". Qualcuno è anche armato.

Mongolia interna: 14 morti

Almeno dieci persone sono morte e 14 sono rimaste ferite a causa di un incendio che si è sviluppato durante la notte in un dormitorio per ferrovieri nel nord della Cina. Lo afferma l' agenzia Nuova Cina. L'agenzia aggiunge che l'incendio si è verificato ad Hohot, capitale della provincia della Mongolia Interna. Le fiamme sono state domate "rapidamente" dai pompieri, precisa Nuova Cina, senza aggiungere altri particolari.

giovedì 6 maggio 2010

Dharamasala: gli esuli pregano per i morti del terremoto in Tibet

Gli esuli tibetani in India e in tutte le altre nazioni hanno osservato martedì scorso un minuto di silenzio e si sono trovati a pregare osservando un giorno di lutto per le vittime del devastante terremoto che ha colpito Kyegudo tre settimane fa. A Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio, centinaia di monaci e monache hanno rispetto il minuto di silenzio nei principali monasteri assieme ai principali leader del governo tibetano e del primo ministro Samdhong Rimpoche. Nella religione buddhista ha molta importanza la preghiera settimanale per sete settimane dopo la morte di una persona. l'incontro di martedì è il terzo tenuto dal giorno del terremoto che ha ucciso più di 2100 persone. Le fonti tibetane però non sono certe dei dati ufficiali cinesi. Il tributo di morti potrebbe essere ben più superiore. Le autorità cinesi affermano inoltre che la ricostruzione durerà tre anni.
Alcuni osservtori hanno affermato che il terremoto in Tibet è servito al governo cinese per affermare ulteriormente il proprio potere e radunare tutti i cinesi attorno ad un messaggio patriottico di unità nazionale. Non si hanno notizie dello scrittore arrestato due settimane fa e presumibilmente detenuto in Cina.


  

Nepal: la comunità internazionale chiede la fine della crisi

La comunità internazionale si sta mobilitando per risolvere la crisi politica che da 5 giorni paralizza Kathmandù a causa di uno sciopero a oltranza indetto dall'opposizione maoista contro il governo. Fonti di stampa nepalese riportano che Unione Europea e Stati Uniti hanno chiesto al premier Madhav Kumar Nepal di trovare una soluzione al braccio di ferro che rischia di destabilizzare la giovane repubblica. Il blocco della capitale ha creato enormi danni all'economia locale, oltre a disagi per la popolazione e per i turisti stranieri, tra i quali ci sono molti italiani. In particolare, Unione Europea, Norvegia e Svizzera, che sono i paesi donatori, hanno imposto un ultimatum al governo chiedendo di negoziare una soluzione entro il fine settimana. Anche la diplomazia americana è al lavoro per sbloccare la crisi. L'ambasciatore statunitense Scott H. Delisi ha incontrato il vice del partito maoista, Baburam Bhattarai, da cui ha avuto assicurazione che gli ex ribelli comunisti non ricorreranno alla violenza. Finora le dimostrazioni sono state pacifiche. Nella sua edizione online, il quotidiano Kantipur, ha riferito della possibilità di una mediazione offerta dalla Svizzera. La crisi nepalese preoccupa anche le Nazioni Unite, presenti nel paese dal 2007 con una forza di pace per sorvegliare il disarmo dei maoisti. In un rapporto di 12 pagine inviato al Consiglio di Sicurezza, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, ha rivolto un appello al governo e alle forze politiche perché "moltiplichino i loro sforzi per completare il processo di pace e per risolvere la crisi costituzionale". Una nuova costituzione dovrebbe essere varata entro la data previstadel 28 maggio, ma difficilmente la scadenza sarà mantenuta a causa del profondo disaccordo esistente sulla scelta del sistema di governo. I maoisti, che rappresentano la principale forza politica nell'assemblea costituente, chiedono le dimissioni dell'esecutivo e sono decisi a presidiare la capitale fino a quanto la loro richiesta non sarà soddisfatta. Il premier Nepal si rifiuta di cedere alle pressioni e accusa i maoisti di volere l'anarchia.

mercoledì 5 maggio 2010

Nepal: turisti bloccati, scarseggiano gli alimenti

Numerosi turisti italiani si trovano bloccati a Kathmandu a causa dello sciopero a oltranza indetto per il terzo giorno consecutivo dall'opposizione maoista. "Raccomandiamo la massima cautela e sconsigliamo di frequentare luoghi di manifestazioni e assembramento" avvertono dalla nostra ambasciata a New Delhi che è competente anche per il Nepal. "Per adesso stiamo monitorando la situazione con il nostro consolato onorario di Calcutta e siamo in costante contatto con l'unità di crisi della Farnesina" aggiungono. Data la situazione di incertezza sulla crisi, l'ambasciata suggerisce di "rinviare le partenze per il Nepal". Nonostante il blocco commerciale, l'aeroporto di Kathmandu funziona regolarmente. Il governo nepalese assicura anche un servizio di "shuttle" dalla capitale allo scalo per chi vuole partire. La protesta ha anche sospeso i collegamenti con la città di Pokhara, popolare destinazione turistica e base per i trekking sul massiccio dell'Annapurna Dopo tre giorni di sciopero, i generi alimentari cominciano a scarseggiare a Kathmandu. Secondo quanto riporta la stampa nepalese c'é una carenza di cibo, in particolare frutta, verdura e latte, a causa della sospensione dei rifornimenti provenienti dal resto della vallata.  La protesta dei maoisti è iniziata il primo maggio con una dimostrazione antigovernativa che ha paralizzato la capitale nepalese. Da allora scuole, uffici e fabbriche sono rimasti chiusi. Migliaia di rappresentanti del partito maoista  presidiano la città per imporre la serrata. I negozi di alimentari sono stati autorizzati ad aprire solo per due ore al giorno per permettere alla popolazione di procurarsi il cibo. Intanto il governo nepalese si sta mobilitando per assistere i turisti. Un bus con 400 indiani, bloccati a Pokhara, è stato scortato dalla polizia fino al confine. E' anche scoppiata un'emergenza sanitaria dopo che circa 300 
dimostranti maoisti sono stati colpiti da un'infezione intestinale causata dalle scarse condizioni igieniche del luoghi
dove si erano accampati. La stampa nepalese riporta che molti manifestanti sono tornati nelle campagne e che quindi la presenza nelle strade è diminuita. I maoisti chiedono le dimissioni del governo di Madhav Kumar Nepal accusato di ritardare l'entrata in vigore della nuova costituzione prevista dal processo di pace avviato nel 2006 dopo la rivoluzione popolare e il rovesciamento della monarchia. Ogni tentativo di dialogo tra le forze politiche è finora fallito. 

lunedì 3 maggio 2010

Nepal: Kumar Nepal accusa i maoisti di volere l'anarchia

I maoisti sono decisi a continuare lo sciopero generale che sta paralizzando Kathmandu fino a quando non riusciranno a ottenere la «vittoria finale». E' quanto ha detto oggi in un'intervista Baburam Bhattarai, il numero due degli ex ribelli comunisti, secondo quanto riportato da fonti di stampa nepalese.Il vice del leader Prachanda ha incitato i suoi sostenitori, che da ieri presidiano la capitale, a continuare a oltranza la mobilitazione «fino a che non si ottengano le garanzie di una costituzione che rispetti la volontà popolare e di una pace duratura». Ha poi aggiunto che il suo partito è deciso a rovesciare il governo in carica e a sostituirlo con un'esecutivo di unità nazionale.

I maoisti, che sono la prima forza politica del paese, avevano vinto le elezioni nel 2008 ed erano saliti al potere con una coalizione che si è però spaccata dopo un anno sulla nomina del capo delle forze armate. In particolare, gli ex ribelli definiscono l'esecutivo del premier Madhav Kumar Nepal «un governo burattino» e lo accusano di bloccare il processo di pace avviato nel 2006 dopo la rivoluzione popolare e la caduta della monarchia. Una nuova costituzione, che sostituirà l'attuale provvisoria, deve essere decisa dall'assemblea costituente entro il 28 maggio, ma manca ancora un'accordo tra i partiti. La crisi politica si era aggravata dopo la morte dell'anziano leader conservatore e mediatore Girija Prasad Koirala in marzo. In un discorso televisivo, ieri, il premier Nepal ha detto di non essere disposto a dimettersi e ha sfidato apertamente i maoisti accusandoli di volere l'anarchia.

domenica 2 maggio 2010

Nepal: continua lo sciopero generale

"Lo sciopero indetto dai maoisti a partire da ieri 1° maggio continuerà fino alla caduta del governo", lo ha affermato oggi il leader maoista Prachanda. La nazione si è fermata, i mercati sono chiusi e lo sciopero generale si è esteso alle scuole, le fabbriche e gli uffici. 
Diversi quartieri e piazze di Kathmandu sono presidiate dai maoisti che protesta in maniera per ora pacifica, con canti o slogan contro il governo. Rimangono in funzione unicamente i servizi come le ambulanze, i netturbini e i veicoli delle ambasciate straniere.
E' prevista un'apertura di due ore, dalle 18 alle 20.00 ai mercati per permettere i rifornimenti essenziali. Un grande schieramento di polizia e sicurezza è nelle strade della capitale e il governo ha chiesto la massima allerta. L'esercito invece è schierato nelle aree delicate come l'aeroporto e le fabbriche più grandi.



Riot police guarding a restricted area at Keshar Mahal, Kathmandu, as Maoist cadres stage rally, Saturday afternoon, 01 May 2010. nepalnews.com/rcm