"E' affare mio". Sono le parole usate dal Dalai Lama riferendosi alla sua prossima reincarnazione. "Nessuno ha diritto di interferire", ha sottolineato, rispondendo ai tentativi della Cina di nominare i successori delle massime cariche spirtuali tibetane. Lo riferisce l'agenzia di stampa Ians.
Il Premio Nobel per la pace ha parlato dalla sua residenza di Dharamsala, nel nord dell'India, dove è in corso un'importante conferenza delle quattro correnti tibetane. Riferendosi ai tentativi della Cina di "approvare" le reincarnazioni delle massime cariche spirituali tibetane, ha precisato che "l'istituzione del Dalai Lama è vecchia di secoli. È mio diritto seguirla o non seguirla".
Il 76 enne Tenzin Gyatso, lo ricordiamo, è stato riconosciuto quando era ancora un bambino come 14esimo Dalai Lama. La conferenza organizzata dal governo tibetano in esilio, è dedicata tra l'altro a discutere della sua successione, la cui modalità non è ancora stata decisa. "Non c'è alcuna fretta - ha aggiunto- sono ancora in salute e ce ne occuperemo quando avrò 80 o
90 anni".
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