Due monaci tibetani si sono dati fuoco per protesta contro l'occupazione cinese in un' aerea a popolazione tibetana della provincia sudoccidentale del Sichuan, secondo quanto affermato da attivisti in esilio.
Kelsang e Kunchak, questi i loro nomi (entrambi 18enni), appartengono al monastero di Kirti, che è da alcuni mesi sotto uno stretto controllo delle forze di sicurezza cinese dopo il suicidio di un altro monaco, Phuntsog, di 21 anni, che in marzo si è dato alle fiamme in protesta contro la repressione da parte di Pechino. Kelsang, secondo gli esuli tibetani, appartiene alla famiglia di Phuntsog.
Il mese scorso, tre monaci di Kirti sono stati condannati a pesanti pene detentive perché accusati di aver "aiutato" il loro confratello a suicidarsi. Nel 2008 decine di monaci di Kirti parteciparono alla rivolta anticinese che scoppiò in diverse aree a popolazione tibetana della Cina nella quale, secondo fonti tibetane, avrebbero perso la vita circa 200 persone.
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