Il Parlamento in esilio tibetano ha cominciato oggi una cruciale riunione in cui dovrà esaminare la mozione del Dalai Lama contenente le sue dimissioni e la proposta di trasferimento dell'autorità politica ad un esponente
«democraticamente eletto». Lo riferiscono i media a New Delhi. Anticipata come una ipotesi in novembre, la decisione di dimettersi dal ruolo politico è stata formalizzata dalla Guida spirituale dei tibetani, che ha 75 anni, giovedì scorso. Fonti del governo in esilio hanno confermato oggi che «Sua Santità il Dalai Lama invierà un messaggio al Parlamento in esilio oggi in cui si chiede di accettare la sua decisione di abbandonare
le responsabilità politiche. Il messaggio sarà letto dal presidente del Parlamento, Penpa Tsering». In esso si dice fra l'altro: «L'essenza di un sistema democratico e, in sintesi, l'assunzione di responsabilità politiche da parte di leader eletti dalla volontà popolare. Per completare il nostro processo di democratizzazione, è arrivato il momento per me di restituire la mia autorità formale ad una simile leadership eletta». L'esito di questa richiesta è molto incerto perchè sia il premier tibetano in esilio Samdhong Rinpoche sia molti parlamentari si sono detti contrari ad un passo indietro del Dalai Lama. Quella cominciata oggi è l'ultima sessione del 14/o Parlamento in esilio, che dovrà anche procedere al rinnovo dei suoi organi.
«democraticamente eletto». Lo riferiscono i media a New Delhi. Anticipata come una ipotesi in novembre, la decisione di dimettersi dal ruolo politico è stata formalizzata dalla Guida spirituale dei tibetani, che ha 75 anni, giovedì scorso. Fonti del governo in esilio hanno confermato oggi che «Sua Santità il Dalai Lama invierà un messaggio al Parlamento in esilio oggi in cui si chiede di accettare la sua decisione di abbandonare
le responsabilità politiche. Il messaggio sarà letto dal presidente del Parlamento, Penpa Tsering». In esso si dice fra l'altro: «L'essenza di un sistema democratico e, in sintesi, l'assunzione di responsabilità politiche da parte di leader eletti dalla volontà popolare. Per completare il nostro processo di democratizzazione, è arrivato il momento per me di restituire la mia autorità formale ad una simile leadership eletta». L'esito di questa richiesta è molto incerto perchè sia il premier tibetano in esilio Samdhong Rinpoche sia molti parlamentari si sono detti contrari ad un passo indietro del Dalai Lama. Quella cominciata oggi è l'ultima sessione del 14/o Parlamento in esilio, che dovrà anche procedere al rinnovo dei suoi organi.
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