giovedì 23 dicembre 2010
La terra del Nepal
Nepal: incidente aereo,nessun superstite
Lunag II in Nepal per team francese
mercoledì 15 dicembre 2010
Nepal, piccolo aereo dato per disperso
Era partito da Lamidanda, nell'est del Nepal, vicino al monte Everest, ed era diretto nella capitale Kathmandu. Dopo venti minuti dal decollo, la torre di controllo ha perso il contatto con l'aereo, un 9N-AFX Twin- Otter. Sono scattate subito le ricerche con l'aiuto di elicotteri e altri velivoli. Ma le operazioni sono ostacolate dal maltempo che imperversa nella zona. Secondo le autorità nepalesi, tra i passeggeri c'è anche uno straniero.
mercoledì 8 dicembre 2010
Le autorità cinesi hanno lanciato una nuova ondata di arresti di dissidenti
dalla cerimonia nella quale il Premio Nobel per la Pace 2010 dovrebbe essere consegnato al dissidente Liu Xiaobo, che sta scontando una condanna a undici anni di prigione. Il Southern Mongolian Human Rights Information Centre, che ha i suoi uffici a New York, ha denunciato in un comunicato che la moglie e il figlio di un nazionalista mongolo detenuto sono stati fermati dalla polizia a Hothot, capitale della Mongolia Interna. Il dissidente mongolo, Hada, dovrebbe essere rilasciato dopo aver scontato 15 anni di prigione venerdì 10, il giorno nel quale si terrà a Oslo la cerimonia in onore di Liu Xiaobo, alla quale prenderanno parte una quarantina di esuli cinesi. l gruppo umanitario Human Rights Watch (HRW) afferma in un comunicato che «un utente di Internet, Mou Yanxi, è stato condannato a due anni in un campo di lavoro per aver diffuso sul sito web Twitter un messaggio di solidarietà con Liu Xiaobo». «Un altro, Dai Dongping, è stato accusato di crimini contro la sicurezza dello Stato per aver diffuso su Internet una foto dell'occupazione da parte degli studenti di piazza Tiananmen, nel 1989», prosegue HRW. Amnesty International (AI) infine sostiene che a più di 200 persone, tra le quali l'artista Ai Weiwei e l'avvocato Mo Shaoping, è stato proibito di lasciare la Cina per impedire loro di partecipare alla cerimonia di Oslo. Una quarantina di dissidenti tra cui la moglie del Premio Nobel Liu Xia sono agli arresti domicilari da due mesi.
I Nobel che disturbano i governi
di pace» in difesa «dell'eredità storica e culturale del suo popolo», la risposta della Cina non si fece attendere: Pechino definì il premio frutto di «un complotto dell'Occidente» e accusò il Comitato di «interferire deliberatamente negli affari interni della Cina». Ancora oggi il Dalai Lama, che vive in esilio in India, viaggia per il mondo occidentale per promuovere la causa dei tibetani, ed è diventato il simbolo della lotta per l'autodeterminazione dei popoli. Fu invece accolto nel silenzio della giunta militare birmana, il Nobel conferito nel 1991 ad Aung San Suu Kyi, la leader del movimento di opposizione 'Lega per la Democrazia', all'epoca già agli arresti domiciliari da due anni, e tornata alla libertà solo qualche settimana fa. Oslo riconobbe «il suo impegno per la democrazia» e il suo «coraggio civile» con cui «con metodi pacifici combatte contro un regime caratterizzato dalla brutalità «. Ambigua invece la reazione di Teheran al premio Nobel alla giurista iraniana Shirin Ebadi, nel 2003 (l'anno in cui il mondo si aspettava il premio a Giovanni Paolo II), salutato dalle inattese «congratulazioni» del governo riformista di Mohammad Khatami, dettate forse più da un orgoglio nazionalistico che da un reale riconoscimento dei suoi meriti. Il regime degli ayatollah sottolineava infatti «l'onore per la comunità delle donne iraniane e delle donne musulmane», esprimendo la speranza che le opinioni della militante per i diritti umani «soprattutto in difesa di donne e bambini siano prese in considerazione all'interno come al di fuori dell'Iran».Da allora però Ebadi ha denunciato di subire minacce e
persecuzioni, anche dalle autorità iraniane, ma è sempre rimasta in prima fila per difendere i diritti umani, al fianco dei manifestanti anti-Ahmadinejad o di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna condannata prima alla lapidazione poi all'impiccagione.
L'India parteciperà alla cerimonia di consegna del Nobel per la pace: il Nepal no
pace al dissidente cinese Liu Xiabao prevista a Oslo per venerdì prossimo. A causa delle pressioni della Cina, il governo indiano aveva tenuto in sospeso la sua decisione. Una fonte ufficiale ha detto oggi all'agenzia di stampa Pti che «non è una questione di discussione bilaterale con Pechino». È da tenere presente che la prossima settimana arriverà nella capitale indiana il premier cinese Wen Jiabao per una visita ufficiale di tre giorni. L'India si unisce quindi ai 44 Paesi che hanno accettato l'invito del comitato norvegese. La sua presenza sarà «allo stesso livello diplomatico delle altre cerimonie» precisa la fonte. Con il Nepal, che ha annunciato oggi la sua assenza, sono invece 20 i Paesi che hanno deciso di boicottare la consegna del prestigioso premio.
Haiti: il colera viene dai caschi blu nepalesi?
Oggi però l'esercito nepalese ha reagito affermando che non ci sono prove che deterinerebbero le accuse.
martedì 7 dicembre 2010
La straordinaria storia della Principessa di Gungtang
http://www.alpinestudio.it/
lunedì 6 dicembre 2010
Incendio a Ganze nella provincia autonoma del Tibet
sudoccidentale del Sichuan, che ha fatto 22 morti e quattro feriti, due dei quali in gravi condizioni. L'incendio è scoppiato ieri intorno alle 12.00 nella prefettura di Garze, nella provincia autonoma del Tibet, al confine con il Sichuan. Tre ore dopo, le brigate dei vigili del fuoco accorsi sul posto, erano riusciti a spegnere la maggior parte dell'incendio, ma i tizzoni, alimentati dal forte vento sono stati trasportati in un'altra area non lontana, circondando gli stessi pompieri e alcuni residenti. Sono 15 i vigili del fuoco che hanno perso la vita, cinque i residenti e due le guardie forestali. Tutti sono stati colti di sorpresa, dal momento che fronteggiavano il fuoco che invece, in pochissimo tempo, li ha circondati non dando loro scampo. I residenti sono stati allontanati per evitare che le fiamme facessero altre vittime. I vigili del fuoco non hanno potuto raggiungere con i loro mezzi l'area interessata dall'incendio, ed hanno dovuto arrivarci a piedi. Non si conoscono ancora le cause del primo incendio.
Ogni tanto..anche gli elefanti incrociano le zanne
La singolare dimostrazione, sostenuta dal partito maoista, è avvenuta a Sauraha, nei pressi della riserva di Chitwan, popolare meta turistica e famosa per i safari con gli elefanti. I "mahout" hanno formato un blocco stradale impedendo l'accesso alle jeep dei visitatori.
Secondo Sukh Bahadur Kumar, presidente della Nepal Mahout Association, i "conducenti" degli animali chiedono un migliore trattamento economico agli albergatori per cui lavorano, che comprende un aumento salariale, ferie pagate, una polizza assicurativa e anche nuove uniformi.
I pachidermi sono infatti una importante risorsa turistica per questa regione dove ogni anno, dal l982, si tiene un torneo internazionale di polo su elefante che sì è concluso sabato.
Accordo discutibile fra Nepal e Cina
Nell'intesa di 13 punti raggiunta a Chautara, in Nepal, vicino al confine tibetano, Pechino e Kathmandu si sono impegnati a "restringere l'ingresso dei tibetani in Nepal e sistemare la distribuzione delle carte di ingresso".
In Nepal vivono circa 20.000 esuli tibetani e a Kathmandu si sono viste molte manifestazioni contro l'occupazione cinese, bloccate dalla polizia nepalese. La stessa polizia, ha anche bloccato attivisti tibetani in Nepal nelle loro case, per impedire loro di prendere parte alle manifestazioni. Ogni anno, migliaia di tibetani, sia religiosi che civili, scappano dal loro paese e, attraverso il Nepal, cercano di raggiungere l'India, anche se spesso molti restano nel paese himalayano.
Il governo nepalese, in un tentativo di non inimicarsi il vicino cinese, ha spesso consegnato alle autorità di Pechino, esuli in fuga, attirandosi le critiche internazionali. Il mese scorso, il governo cinese ha offerto un corso di addestramento a Pechino per reparti speciali della polizia nepalese
sulla gestione delle manifestazioni, proprio nel tentativo di bloccare proteste di piazza contro la politica di Pechino in Tibet.
Nel 2009, per la prima volta nella sua storia, il governo di Kathmandu ha annunciato la sua decisione di aumentare la sorveglianza sul suo confine con il Tibet, proprio dietro pressioni
della Cina.
Il Nepal, storicamente, ha sempre assicurato agli esuli tibetani un passaggio attraverso il suo territorio, anche dietro un accordo informale con l'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite raggiunto nel 1989, quando Kathmandu smise di dare ai tibetani lo status di rifugiato, assicurando loro il passaggio attraverso il Nepal verso l'India.
venerdì 26 novembre 2010
Ritiro del Dalai Lama molto più lungo
Secondo l'agenzia di stampa Ians, che cita fonti del governo tibetano in esilio di Dharamsala, in India,»ci vorrà almeno un anno» e dipenderà dalle decisioni del parlamento che «non si riunirà prima del marzo 2011».
Le dichiarazioni del Dalai Lama al canale televisivo privato indiano CNN-IBN su un suo «pensionamento» anticipato, «hanno destato molta preoccupazione tra i tibetani», secondo la fonte. Nonostante il capo religioso aveva più volte espresso il desiderio di ritirarsi alla vita monastica, la sua successione rappresenta ancora un'incognita. Si teme che la sua scomparsa possa lasciare un vuoto di potere e compromettere quindi la lotta per la causa tibetana. I prossimi mesi sono cruciali. Il 20 marzo si terranno le elezioni da cui emergerà un nuovo governo. L'attuale primo ministro, Samdhong Rinpoche, che il Dalai Lama spesso definisce scherzosamente come il suo «superiore», non può più presentarsi perché la Costituzione tibetana impedisce un terzo mandato. Secondo Ians, il principale candidato scelto nelle «primarie» ottobre, è Lobsang Sangey, laureato in legge alla prestigiosa università di Harvard.
martedì 23 novembre 2010
Attivista tibetano condannato a morte da Cina
Sonam Tsering, questo il nome del ragazzo, è originario della contea di Derge Palyul nella regione tibetana del Kham. Il giovane è stato condannato per aver preso parte, fra i leader, alle proteste di Lhasa nel marzo del 2008, in occasione del giro della fiaccola olimpica. Sonam è stato arrestato subito dopo i fatti di Lhasa, per i quali era stata messa anche una taglia sulla sua testa, ma era evaso, per poi essere riarrestato nell'ottobre del 2009.
Al momento non si hanno più notizie di lui, non si sa dove sia detenuto e quali siano le sue condizioni di salute. Come Sonam, la corte ha condannato a diverse pene altri sette tibetani impegnati nelle manifestazioni di Lhasa, che l'hanno aiutato nella sua fuga. Da quel momento, dal 10 marzo del 2008, migliaia di tibetani sono scesi in strada per protestare contro le repressioni del governo di Pechino e per chiedere il ritorno in patria del Dalai Lama.
Secondo alcune stime non definitive, durante gli scontri di quei giorni sono morti 227 tibetani, per lo più per gli spari indiscriminati da parte dell'esercito (come denunciano le ONG), più di 6'800 sono stati arrestati e 510 condannati. A sette di questi ultimi è stata comminata la pena di morte e due condanne sono state già eseguite. I condannati sono tutti giovani di meno di 30 anni.
domenica 21 novembre 2010
Dalai Lama, vorrei ritirarmi e tornare in Tibet
venerdì 19 novembre 2010
La Mongolia, la sua storia e la sua cultura
giovedì 18 novembre 2010
Controsensi indiani
martedì 16 novembre 2010
In aiuto delle piante himalayane
''L'obiettivo - ha spiegato Graziano Rossi, docente dell'Università di Pavia - è di costituire una banca per la tutela dei semi delle piante spontanee che crescono in Himalaya, in una fascia compresa tra i 3.500 e i 6.000 metri''. I semi verranno conservati in un laboratorio nella sede del Nast (Nepalese academy science and technology) a Lalitpur (Kathmandu). Due le tipologie di piante oggetto del progetto: quelle di interesse medicinale, delle quali c'è un grosso sfruttamento per l'uso comune e la commercializzazione, e quelle delle zone alpine, che rischiano di scomparire come effetto dei cambiamenti climatici.
sabato 13 novembre 2010
Buone notizie per i leopardi delle nevi
domenica 7 novembre 2010
Nepal, scomparso l'eroe dei cieli dell'Himalaya
lunedì 1 novembre 2010
Primi turisti stranieri invernali in Tibet
giovedì 28 ottobre 2010
Un'altra tragedia sulle montagne tibetane
mercoledì 27 ottobre 2010
Tibetani contro l'imposizione della lingua cinese
La lettera, diffusa oggi dal gruppo Campagna Internazionale per il Tibet, è stata redatta a pochi giorni delle manifestazioni di protesta contro la politica linguistica cinese che si sono svolte in numerosi centri del Qinghai la settimana scorsa. Il gruppo afferma che dopo le manifestazioni, che si sono svolte pacificamente, più di 20 studenti della scuola media di Gonghe (Chabcha in tibetano) sono stati arrestati mentre altri «potrebbero essere detenuti» all'interno delle loro scuole.
Gli oltre 300 firmatari della lettera sostengono che anche se per gli studenti tibetani è indispensabile imparare il cinese, «la principale lingua d' insegnamento deve rimanere il tibetano».
Le autorità della provincia hanno in programma di fare del cinese la lingua base dell'insegnamento entro il 2015.
A Zurigo manifestanti in sostegno del Tibet
Manifestazione in sostegno del Tibet a Zurigo. Circa 350 persone si sono riunite davanti al consolato cinese per protestare proprio contro la decisione di Pechino di imporre la lingua cinese nelle scuole dell'obbligo tibetane, a scapito dell'idioma autoctono. In particolare i manifestanti hanno chiesto che venga rispettata la libertà linguistica, libertà iscritta nella stessa costiuzione del paese. Una lettera è stata inviata al consolato contenente tale rivendicazione.
martedì 26 ottobre 2010
lunedì 25 ottobre 2010
Nepal, addio a Chhewang Nima Sherpa
mercoledì 20 ottobre 2010
In piazza per salvare la lingua tibetana
lunedì 18 ottobre 2010
Mongolia, miniere e nomadi: una convivenza difficile
venerdì 15 ottobre 2010
Nepalese nel Guiness dei primati

Ha compiuto giovedì 18 anni ed è alto 67 centimetri per poco meno di 5 chili e mezzo. Si tratta di Khagendra Thapa, nepalese che è entrato ufficialmente a far parte del libro Guiness dei primati, per la sua minuscola taglia. Khagendra ha così battuto il suo antagonista colombiano Edward Nino Hernandez, ben più alto di 3 centimetri.
Del peso di un neonato Thagendra lavora con una troupe di danzatori itineranti. Dal prossimo anno dovrebbe diventare ambasciatore di buona volontà del Nepal.
martedì 12 ottobre 2010
Monasteri, diritti ancora violati in Tibet
mercoledì 6 ottobre 2010
Nepal, ancora nessun premier
martedì 5 ottobre 2010
Nepal: la polizia blocca elezioni del governo tibetano
lunedì 4 ottobre 2010
Himalaya, addio a Walter Nones
mercoledì 29 settembre 2010
Ladakh, un popolo che supera i drammi
Tibet: iniziati i lavori di estensione della ferrovia più alta del mondo
domenica 26 settembre 2010
Villaggio natale del Dalai Lama restaurato
Secondo la Nuova Cina, tutte le 54 famiglie del villaggio vivranno dalla fine di settembre non più in capanne, ma in case di pietra resistenti alle intemperie e, come nelle città, con le toilette. Per i lavori ci sono voluti 16 mesi e una spesa superiore ai 300'000 euro.
Il villaggio vive di agricoltura e ha un introito medio annuo per ogni persona pari a circa 400 euro, due terzi della media nazionale riferita ai contadini. Tra i beneficiari dell'iniziativa vi è anche Gonpo Tashi, 63 anni, nipote del Dalai Lama. Le case sono in stile tibetano ma con forti caratteri cinesi. Lo stesso Gonpo ha detto alla Nuova Cina, che questo non è importante perchè «i tibetani qui vivono in maniera non diversa dai cinesi Han».
«Non a caso - conclude Gonpo in una dichiarazione la cui autenticità lascia comunque parecchi dubbi - il tibetano non era molto parlato quando il Dalai Lama è nato qui nel 1935». E alla
Nuova Cina spiega, anche in questo caso sollevando dubbi, che i tibetani di Hong'Ai hanno adottato il modo di vivere dei cinesi Han oltre cento anni fa. Il nipote del leader spirituale avrebbe poi detto di aver incontrato due volte il Dalai in India, ma di non sentirlo da tempo.
Secondo la Nuova Cina, Gonpo ha anche detto di non essere sicuro che il Dalai Lama potrà vedere con i suoi occhi il cambiamento di Hong'Ai. «Io credo - ha concluso Gonpo - che se lui tornasse, tutti i problemi si risolverebbero».
mercoledì 22 settembre 2010
Bhutan, quelle tigri che amano l'altitudine...
martedì 21 settembre 2010
Dalai Lama in visita in Ungheria
Incontrando i deputati, ha parlato anche di nuove possibilità di dialogo con i dirigenti cinesi sul Tibet, il suo Paese rivendicato da decenni dalla Cina. Il Dalai Lama ha già visitato molte volte
l'Ungheria, dove si trova una consistente comunità di buddhisti.
Nepal, Prachanda, fuori dai giochi
La decisione è stata presa in una riunione del partito degli ex ribelli che rappresenta la più grande forza politica nell'assemblea legislativa provvisoria di Kathmandu e che ha costretto alle dimissioni l'ex premier Madhav Kumar Nepal lo scorso giugno.
Il suo ritiro lascia così campo libero all'unico candidato rivale, Ram Chandra Poudel, del partito del Congresso nepalese (l'ex partito di governo). Tuttavia, a causa del disaccordo tra le principali tre forze politiche, neppure Poudel ha la maggioranza dei 601 voti necessari per la nomina del premier.
giovedì 16 settembre 2010
Nepal, un'auto "particolare" per i turisti
sabato 11 settembre 2010
giovedì 9 settembre 2010
Tibet, tasso di crescita demografica elevato
Il Tibet è la regione con il tasso di crescita demografica più alto della Cina: lo ha riportato oggi l'agenzia governativa "Xinhua". Secondo quest'ultima, che ha citato un documento ufficiale presentato ad un seminario sulla demografia a Lhasa, la capitale regionale, il Tibet contava 2,9 milioni di residenti a fine 2009 contro il milione e 228 mila del 1959 pari ad un incremento del 140%.
Xinhua ha spiegato che nell'ultima decade, la popolazione del Tibet è cresciuta ad un ritmo dell'1% all'anno, pari a quasi il doppio della media nazionale che è di circa lo 0,5%. La popolazione della Cina è quasi raddoppiata nell'ultimo mezzo secolo: dai 650 milioni degli anni '50 è passata al miliardo e 300 milioni del 2008.
mercoledì 8 settembre 2010
L'ONU minaccia di mettere fine alla sua missione in Nepal
martedì 7 settembre 2010
Un fumetto racconta la vita del Dalai Lama
Nepal: distribuzione di filtri per l'acqua inquinata dall'arsenico
lunedì 6 settembre 2010
Code in Mongolia interna: problemi di approvigionamento di carbone
Il Nepal è sempre senza primo ministro
Dalla fine di giugno il paese è retto da un governo intermediario con limitati poteri che impediscono tra l'altro le negoziazioni per intraprendere gli investimenti necessari per risolvere la grave crisi economica di uno dei più poveri paesi del mondo
giovedì 2 settembre 2010

Mongolia interna: coda di 120 kilometri
carbone, incolonnati sulla stessa autostrada, la 110, gia' interessata da due maxi ingorghi nelle scorse settimane, tanto che in un primo momento alcune fonti ne avevano parlato come il prolungamento di uno di questi.^Normalmente, questa strada che da Pechino arriva in Mongolia toccando anche la provincia dell'Hebei, viene percorsa dai camion ad una velocita' di 30 chilometri orari. Ma sull'autostrada da mesi sono in corso lavori che dureranno fino alla fine di settembre e che limitano la percorribilita'. Gli accessi alla 110 sono bloccati anche dalle zone limitrofe, mentre solo qualche arteria di ingresso nell'Hebei e' libera. Gli autisti dei camion bloccati nelle code attribuiscono invece l'improvviso aumento del gia' intenso traffico sull'autostrada al boom del trasporto di carbone dalla Mongolia Interna verso la capitale. Il fenomeno sarebbe esploso dopo la chiusura forzata di una serie di miniere illegali nella provincia dello Shanxi, piu' vicina a Pechino, ritenute troppo pericolose. Anche molte delle miniere che dalla Mongolia inviano oggi il loro carbone a Pechino sono illegali, secondo le testimonianze dei camionisti. Le miniere di carbone cinesi sono spesso gestite da imprenditori improvvisati che trascurano le piu' elementari misure di sicurezza. Ogni anno migliaia di minatori perdono la vita in incidenti sul lavoro provocati da frane, esplosioni o inondazioni. Sulla stessa autostrada, nei pressi di Pechino, il 26 agosto termino' dopo nove giorni una coda di 100 chilometri, mentre il 28 se ne formo' un'altra di 30 chilometri.
Tibet: avanza la speculazione
Il nuovo albergo sara' invece gestito da un management straniero. Nonostante l'indubbio fascino della location, tuttavia, la scelta del canyon come luogo per impiantare il nuovo hotel non convince tutti. Yang Yong, un esploratore che fu tra i primi a fare trekking lungo il canyon nel 1998 per 35 giorni, e' molto perplesso. ''La veduta e' spettacolare - ha detto Yang - ma in quella zona i pericoli sono molti, slavine,
serpenti, malattie portate dalle zanzare, inondazioni improvvise. E ognuna di queste cose puo' colpire chi vi si
reca''.
martedì 31 agosto 2010
Oh Eun Sun non è arrivata sulla cima del Kangchenjunga?
Tibet su Raiuno
lunedì 30 agosto 2010
India-Bihar: attacco maoista
maoisti. Lo scontro e' durato diverse ore e ha causato anche sette feriti tra le forze di sicurezza indiane.
venerdì 27 agosto 2010
India-Cina: disputa sul Kashmir
giovedì 26 agosto 2010
La Cina ammonisce l'India su Dalai Lama
il Primo Ministro indiano, Manmohan Singh e il Dalai Lama, il portavoce del Ministero degli esteri cinese ha detto che l'opposizione di Pechino a che i leader stranieri incontrino il leader spirituale tibetano e' stata fatta sapere all'India. ''La Cina - ha detto il portavoce cinese si oppone agli incontri tra i leader politici stranieri con il Dalai Lama e noi abbiamo fatto chiaramente presente questa nostra posizione all'India''. ''Il governo indiano - ha proseguito - ha in diverse occasioni detto espressamente di riconoscere la regione del Tibet come parte della Repubblica Popolare cinese e di non permettere ai tibetani di avere dei comportamenti anti-cinesi o di compiere attivita' politiche in chiave anti-cinese in India. La Cina spera che l'India voglia rispettare questo impegno per il bene delle relazioni reciproche''. Il ministro degli esteri indiano, S M Krishna, a proposito dell'incontro tra il premier indiano e il Dalai Lama aveva chiarito che l'India considera il leader tibetano come un ''ospite d'onore'' ma non lo incoraggia a effettuare attivita' politica. Il mese scorso il Dalai Lama incontro' il Sottosegretario agli esteri indiano Nirupama Rao. In quell'occasione Pechino non ebbe nessuna reazione esplicita all'incontro. La Cina considera il Dalai Lama un separatista che sta cercandodi dividere il Tibet dalla Cina.
Tibet, lanciato appello per la liberazione di Tragyal
Il gruppo ha fatto sapere di aver indirizzato una lettera direttamente al presidente Hu Jintao, esprimendo le loro preoccupazioni.
Conosciuto sotto il nome di Shogdung, l'intellettuale tibetano ha pubblicato un libro - che ha riscosso un ampio successo - dal titolo "Separare il cielo dalla terra", libro che però non aveva ottenuto l'autorizzazione di Pechino. L'opera tratta degli scontri avvenuti nel 2008 a Lhasa.
Secondo l'Unione internazionale degli editori, il suo arresto viola i diritti fondamentali della libertà di espressione sanciti dall'ONU.
mercoledì 25 agosto 2010
Autostrada 110: code provocate da camion
Maxi-coda sull'autostrada che collega Pechino al Tibet
martedì 24 agosto 2010
Incidente aereo in Nepal, morti turisti
domenica 22 agosto 2010
Il successore del Dalai Lama? Una donna
Guardate:
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dal%20Mondo&vxClipId=2524_285070fa-ad47-11df-b3a2-00144f02aabe&vxBitrate=300
sabato 21 agosto 2010
giovedì 19 agosto 2010
Kirghizistan: alpinista italiano disperso
mercoledì 18 agosto 2010
Nepal: rinviata l'elezione del primo ministro
martedì 17 agosto 2010
Lakakh: il primo ministro Singh promette pronta ricostruzione
Gansu: altre decine di morti
lunedì 16 agosto 2010
Gansu: si fermano le ricerche dei superstiti
Sciopero dei trasporti in Nepal: 100 arresti
Gansu: ancora vittime
venerdì 13 agosto 2010
Ergastolo a uomo d'affari tibetano avvolto nel mistero
E' avvolta nel mistero la condanna al carcere a vita inflitta dalla Cina a Dorje Tashi, uno degli uomini d'affari più ricchi del Tibet. La notizia è stata divulgata da alcune organizzazioni non governative, mentre la stampa ufficiale tace. All'uomo, proprietario dello Yak Hotel di Lhasa, sono stati confiscati tutti i beni, per un valore che si aggira attorno ai 680 milioni di franchi.
Sempre secondo fonti ONG, nello stesso processo, è stato condannato a 6 anni di carcere anche il fratello Dorje Tseten. Nessuno è per ora a conoscenza delle accuse volte nei loro confronti.
Dorje Tashi, considerato molto vicino ai leader politici locali, non ha mai svolto attività politica attiva e sembra non abbia mai calpestato i piedi a nessuno. L'ipotesi più gettonata è che abbia fatto donazioni segrete ad alcuni monasteri (anche se la pena non sarebbe proporzionata al reato) o avrebbe inviato soldi al Governo in esilio tibetano a Dharamsala. Il suo arresto risale al 2008, subito dopo le proteste scoppiate a Lhasa.
Mostra a Zurigo sull'arte sacra del Buthan
Ladakh: vescovo, i morti sono il triplo di quelli annunciati
incontro alle necessità delle vittime». Secondo il religioso, le organizzazioni impegnate nelle operazioni di soccorso stimano in almeno 500 le persone morte per le inondazioni, che hanno anche distrutto numerose abitazioni.Le cifre ufficiali sui decessi, invece, parlano di 183 morti, fra cui 23 stranieri e molte decine di feriti.
«A mano a mano che i soccorritori giungono nei luoghi colpiti - ha concluso il vescovo - estraggono sempre nuovi cadaveri dalle macerie e dal fango».
Gansu, ancora vittime
giovedì 12 agosto 2010
Ladakh: si temono epidemie
Gansu: maltempo e pioggia sulle aree già colpite
mercoledì 11 agosto 2010
Gansu: frane, sale a più di 1100 il bilancio delle vittime
occidentale cinese del Gansu è salito a 1.117 mentre i dispersi sono 627. Lo riferiscono le autorità locali rivedendo il precedente bilancio che parlava di 702 vittime.
Ladakh: rientri in corso ma continuano le ricerche
La Mongolia percorsa sulle due ruote
http://www.corriere.it/sport/10_agosto_10/mountain-bike-mongolia_5f25ec64-a49f-11df-aae8-00144f02aabe.shtml