mercoledì 7 aprile 2010

Nepal: anche le divinità devono decidere della loro vita


Anche la vita da divinità può comportare delle decisioni difficili. Chanira Bajracharya, 15 anni è la Kumari di Patan, dea vivente degli Hindu, che da nove anni vive e benedice i devoti, che ogni giorno accorrono al tempio nella più antica e bella tra le città reali nella valle di Kathmandu. Tra pochi mesi dovrà lasciare il suo palazzo, poiché la tradizione vuole, che la sua funzione di divinità termini con la pubertà. Bajracharya sta pensando al suo futuro ed è intenzionata a intraprendere una carriera nell'ambito bancario.
Settimana scorsa è diventata la prima dea vivente in assoluto a diplomarsi anche se la sua istruzione, sempre come vuole la tradizione, è avvenuta esclusivamente tra le mure della residenza in cui vive.
"Ho intenzione di studiare contabilità e commercio e vorrei lavorare in una banca", ha dichiarato la giovane in una rara intervista rilasciata all'agenzia Reuters, vestita con i costumi cerimoniali, gli occhi cerchiati di nero e un terzo occhio disegnato nel mezzo della fronte.
 " Ha una buona memoria e non dimentica le cose, " ha detto Abha Awale suo insegnate privato. Le ex divinità in genere  trovano un impiego modesto soprattutto nell'amministrazione statale ma la maggior parte di esse si sposa ricevendo un sodalizio mensile di 1'500 rupie al mese (ca. 20 dollari) cifra che non permette loro di frequentare degli studi superiori.
La Kumari viene scelta tra le bambine delle caste buddiste delle famiglie newar, gli Sakya residenti a Kathmandu, la stessa cui apparteneva il Buddha, in qualunque momento dallo svezzamento alla pubertà. Anche se scelta tra i buddisti è equamente venerata da buddisti e induisti, questo è dovuto al ruolo di legittimante del potere reale nell'annuale festa del Kumari Jiatra. dopo la caduta della monarchia nel 2008 il ruolo delle Kumari è molto in discussione.
Gli oppositori di questa tradizione insistoni sulle violazioni dei diritti dei bambini e asseriscono che la vita di segregazione, alle quali sono sottoposte, non permette loro un'istruzione adeguata. Da parte sua il governo nepalese ha garantito un'istruzione di base e il diritto alla sanità.

Ma Bajracharya si dichiara felice. " Non sono triste perché devo rimanere rinchiusa nel palazzo, non ho amici ma posso giocare con i miei due fratelli. Mi ritengo fiera quando la gente viene a riverirmi e mi considera la sua divinità." ha detto Chanira Bajracharya esprimendosi in un ottimo inglese.

Christian Gilardi

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