Lobsang Sangay, capo del Governo tibetano in esilio in India, ha accettato le dimissioni dei due storici inviati del Dalai Lama a Pechino.
Lodi Gyari e Kelsang Gyaltsen erano stati nominati nel 2002 e da allora hanno incontrato diverse volte esponenti di Pechino ai quali hanno espresso la scelta del Governo tibetano di seguire la via dell'autonomia del Tibet da Pechino attraverso la cosiddetta 'via di mezzo'.
Lodi Gyari e Kelsang Gyaltsen erano stati nominati nel 2002 e da allora hanno incontrato diverse volte esponenti di Pechino ai quali hanno espresso la scelta del Governo tibetano di seguire la via dell'autonomia del Tibet da Pechino attraverso la cosiddetta 'via di mezzo'.
Gelo con Pechino
L'ultimo incontro con le autorità cinesi è avvenuto a gennaio del 2010, e proprio lo sconforto per non essere riusciti a portare avanti la trattativa con i cinesi ha spinto Gyari e Gyaltsen a presentare le dimissioni già annunciate nel 2011, ma rinviate al primo giugno scorso da Sangay, Kalon Tripa (primo ministro) del governo tibetano, che era stato appena eletto.
Dopo le proteste tibetane del 2008 in concomitanza anche con il passaggio della fiaccola olimpica, i cinesi hanno raffreddato i rapporti con gli emissari del Dalai Lama. Con l'aumento dei casi di immolazione, Pechino ha quasi messo la parola fine ai colloqui.
Nessun commento:
Posta un commento