Un rito religioso molto antico, volto a venerare il Kanchenjunga, la terza vetta più alta al mondo, si è estinta con la morte dell'ultimo monaco che conosceva la pratica. "La tradizione si è persa per sempre e sarà impossibile che qualcun'altro possa apprendere il ritual e rimpiazzi Samdup Taso", ha dichiarato un abitante del Sikkim, Sherab Lepcha, al quotidiano Times of India. Il popolo Lepcha che vive nella regione e venera il Kanchenjunga, era solito celebrare una cerimonia in suo onore ogni anno, ma la morte di Samdup Laso, di 83 anni lascia i Lepcha senza un monaco in grado di continuare il culto. I Lepcha sono considerati i primi abitanti del Sikkim, antico reame himalayano integrato nell'India moderna nel 1975.
Il rito in omaggio al Kanchenjunga includeva canti in cui venivano illustrate alcuni aspetti della storia del popolo Lepcha. Prprio questi racconti indicano che la prima copia di uomini Lepcha sarebbero nati dalle nevi della grande montagna sacra. Anche i primi alpinisti che scalarono il Kanchenjunga nel 1955 ripettarono il suolo sacro della cima fermandosi a pochi metri dalla vetta.
Il rito in omaggio al Kanchenjunga includeva canti in cui venivano illustrate alcuni aspetti della storia del popolo Lepcha. Prprio questi racconti indicano che la prima copia di uomini Lepcha sarebbero nati dalle nevi della grande montagna sacra. Anche i primi alpinisti che scalarono il Kanchenjunga nel 1955 ripettarono il suolo sacro della cima fermandosi a pochi metri dalla vetta.
Nessun commento:
Posta un commento