lunedì 24 gennaio 2011

Nepal: intesa sul trasferimento dei guerriglieri maoisti

Il capo dei maoisti Prachanda ha affidato i suoi ex guerriglieri a un comitato governativo con una decisione che viene definita dalla stampa locale una «pietra miliare» per la pace in Nepal. Il leader dei ribelli, il cui vero nome è Pusha Kamal Dahal, e il primo ministro ad interim Madhav Kumar Nepal, hanno firmato ieri un'intesa che prevede il trasferimento del comando di circa 19 mila ex guerriglieri della Pla (Armata di liberazione del Popolo) a un comitato interpartitico presieduto dal premier e che ha lo scopo di favorire l'inserimento dei militanti nei ranghi dell'esercito. La cerimonia in forma solenne, si è svolta nella base di Shaktikhor (a sud della capitale) ed è stata trasmessa in diretta dalle tv nepalesi. La decisione, contenuta in un accordo di 12 punti, giunge dopo la partenza della missione dell'Onu (Unmin o United Nation Mission in Nepal) che era stata chiamata nel 2006 a gestire il processo di disarmo e il cui mandato era scaduto lo scorso 15 gennaio. Il
comitato interpartitico era stato creato per colmare il vuoto lasciato dagli ispettori internazionali che gestivano i sette accampamenti in cui sono confinati gli ex ribelli e le loro armi. Nel suo discorso l'ex primo ministro Prachanda ha affermato che «il processo di pace ha ora raggiunto la sua fase finale» e «che il nuovo volto del Nepal come repubblica è stato possibile grazie ai combattenti della Pla». Parole di riconciliazione sono arrivate dal premier Nepal, secondo il quale «è tempo di dimenticare le incomprensioni del passato e rinnovare gli sforzi per esplorare nuove strade di collaborazione». Secondo stime, circa 16 mila persone sono morte in dieci anni di sanguinoso conflitto civile. Dallo scorso giugno, l'ex regno himalayano non ha più un governo dopo le dimissioni di Nepal (che ora svolge funzioni provvisorie) volute dai maoisti che con il 40% dei seggi sono il gruppo più forte in Parlamento. Da allora i principali partiti non sono riusciti a trovare un accordo comune per eleggere un nuovo capo di governo. Ieri il presidente della repubblica Ram Baran Yadav ha esteso di cinque giorni una precedente scadenza che i partiti avevano stabilito la scorsa settimana per formare un governo di unità nazionale in modo da superare lo stallo politico che da sei mesi ha sospeso il processo di transizione democratica.

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